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I Brunelli di montagna di Carpineto

Tra panorami mozzafiato, leggende di draghi e dorsali rocciose nascono vini rossi strepitosi da non perdere, come il Brunello 2016 e la Riserva 2015

Su una dorsale rocciosa a meno di 3 km a ovest di Montalcino, a circa 600 metri di altitudine s.l.m, si trova l’azienda Carpineto, una delle più alte e scenografiche della denominazione del Brunello di Montalcino.

Per raggiungere la tenuta si percorre una strada sterrata, un percorso che a ogni passo rivela scorci inaspettati di ineguagliabile bellezza.

Dall’Appiodato – questo è il nome scelto dall’azienda per le sue tenute – si gode di una vista mozzafiato. Nelle giornate più terse, lo sguardo si perde verso l’orizzonte fino a scorgere Siena.

Carpineto -Brunello di MontalcinoIl podere è un piccolo gioiello in pietra circondato dai vigneti e dai boschi fitti di querce secolari del Fortego del Drago, un’area che secondo una vecchia leggenda era abitata da un drago che incuteva timore e reverenza (che, poi, si è scoperto essere non altro che un grande istrice). Una credenza rimasta cara all’azienda, che ha mantenuto il simbolo nelle etichette.

Il suggestivo complesso, dove sorge la cantina, il cui cuore è la bellissima bottaia dove vengono affinati i Brunelli, si compone di diversi casali in pietra. Nell’edificio principale si trova la sala dedicata alle degustazioni e all’esterno c’è persino un pozzo, sempre in pietra, per ogni evenienza.

Un cancello apre le porte del Paradiso, nome dato al vitigno collocato in posizione più elevata e utilizzato per la Riserva del Brunello di Montalcino

L’altitudine alla quale sono piantate le viti, le temperature più fresche dovute alla protezione dei monti alle spalle, che regalano grandi escursioni termiche tra giorno e notte nonché il terreno in prevalenza costituito da galestro, hanno valso al vino più rappresentativo dell’Appiodato l’appellativo di “Brunello di Montagna”.

Qui, grazie all’abile winemaker Caterina Sacchet, si producono vini unici e longevi, che possiamo definire in un certo senso “di montagna”, caratterizzati da eleganza, intensità, robustezza, struttura, sapidità e freschezza. Dal vigneto Paradiso, quello collocato in posizione più elevata, si raccolgono le uve destinate alla Riserva.

Il terreno è un mix tra argilla, calcari marnosi, arenarie quarzose e galestro, nome dato in toscana ai suoli rocciosi e scistosi presenti nella maggior parte dei migliori vigneti, un tipo di suolo molto drenante.

I vigneti, piantati principalmente a Sangiovese Grosso, si trovano in una posizione privilegiata, favorita da un’ottimale ventilazione e da un eccellente microclima.

Carpineto - Brunello di MontalcinoAd accoglierci nella nostra visita alle Tenute e a guidarci nella degustazione il gentilissimo Antonio Michael Zaccheo (figlio di Antonio Mario Zaccheo che, insieme a Giovanni Carlo Sacchet fondò la Carpineto), in compagnia del giovane figlio Anton Robert neo sommellier AIS.

In degustazione abbiano assaggiato i tre vini più rappresentativi del territorio di Montalcino: il Rosso di Montalcino 2019, il Brunello di Montalcino 2016 e la Riserva 2015, tre vini tutti d’eccellente qualità, prodotti con uve di Sangiovese o in purezza, che propongono tre interpretazioni completamente diverse dello stesso territorio.

Rosso di Montalcino 2018

Un rosso fermo e secco costituito da uve Sangiovese grosso in purezza (lo stesso vitigno che dà vita al Brunello di Montalcino). Dopo una prima macerazione in autoclave, sosta due anni in botti di rovere di Slavonia a temperatura controllata. Segue un affinamento in bottiglia di 8 mesi.

E’ un vino pronto, fruttato, leggiadro, di ottima bevibilità, facilmente abbinabile con affettati e formaggi freschi, soprattutto, se tipici dell’entroterra senese, come il Pecorino di Pienza.

Esame visivo: color rubino vivace, di media consistenza.

Esame olfattivo: incipit intenso e floreale, dove viola e rosa fanno da protagoniste. Subentrano, poi, eleganti note fruttate, con chiari richiami di fragola e ciliegia.

Esame gusto-olfattivo: è un vino fresco, elegante, caratterizzato da una trama tannica vellutata e da una media  struttura. I tannini delicati sono sostenuti da una spiccata freschezza e da una gustosa aromaticità che chiude con un finale sapido, che contribuisce ad invogliare alla beva.

Brunello di Montalcino 2016

Questo Brunello di Montalcino 2016 strega con la sua intrigante personalità.

L’annata 2016 merita infatti un plauso: l’eleganza e la finezza si declinano in mille sfumature, mantenendo carattere, struttura, freschezza ed equilibrio, un mix che lascia presagire un grande potenziale evolutivo.

Esame visivo: rosso rubino intenso e vivace, con leggeri riflessi granata.

Esame olfattivo: ventaglio olfattivo ampio, intrigante, fine e di grande intensità. Al naso è un crescendo di sensazioni inebrianti: vividi aromi di frutti rossi, lampone, ciliegia ed erbe mediterranee con riconoscimenti di rosmarino, si integrano alla perfezione con le nuance marcatamente speziate e quasi piccanti di pepe nero. In sottofondo fanno capolino anche ricordi di tabacco ed echi d’arancia.

Esame gusto-olfattivo: ricchezza, intensità, eleganza e carattere ritornano all’assaggio. Al gusto è secco, pieno, sontuoso e mostra una grande maturità. I tannini sono lunghi, morbidi, ma al tempo stesso ben definiti. Il sorso è condotto da una vibrante freschezza, che sostiene un percorso evolutivo longevo. Finale sapido e persistente. Un Brunello che ha tutte le carte in regola per regalare nel tempo ancora grandi emozioni.

Brunello di Montalcino Riserva 2015

Non delude le aspettative la Riserva 2015, frutto di un’annata già molto apprezzata da Wine Spectator e Veronelli (vedi l’articolo su Carpineto: una selezione di vini pregiati per natale). Le uve sono quelle della Vigna Paradiso, vinificate con lieviti autoctoni in vasche di acciaio a temperatura controllata (25-30°C), che maturano per 42 mesi in botti di rovere di diversa capacità con affinamento finale in bottiglia come da disciplinare.

In questo vino l’eleganza diventa aristocratica e solenne.

Esame visivo: bellissimo color rubino profondo che tende al granato.

Esame olfattivo: grande finezza nei profumi. Il frutto diventa più maturo e vira verso sentori di lampone, prugna, marmellata di mora e ciliegia sotto spirito. La trama speziata assume toni più dolci. Emergono note di vaniglia, chiodi di garofano e tocchi di liquirizia che si accompagnano a nuance tostate. Chiudono quasi impercettibili sentori autunnali di humus e sottobosco.

Esame gusto olfattivo: il sorso è ampio, armonico ed equilibrato con tannini vellutati e ben integrati. Nonostante l’aggraziata morbidezza, la struttura rimane vigorosa e sorretta da una buona spalla acida che contribuisce a rendere dinamico l’assaggio. Finale con ritorni fruttati di grande persistenza.

Un vino importante e di grande spessore che può essere bevuto subito o lasciato in cantina, da abbinare a piatti strutturati, meglio se tipici della cucina toscana, come i pici al ragù di cinghiale o il brasato al Brunello.

L’azienda organizza su prenotazione degustazioni in cantina.

Per informazioni:

Carpineto S.r.l.

Dudda – 50022 Greve in Chianti (FI)

info@carpineto.com

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