Studi e tendenze

La mappa del cibo a domicilio in Italia secondo Just Eat

Nasce dalla quarta edizione dell’Osservatorio Nazionale di Just Eat ed offre una fotografia completa del mercato del digital food delivery

L’obiettivo dell’indagine è mostrare le evoluzioni e lo stato dell’arte del settore oltre che offrire una panoramica dettagliata delle nuove tendenze e abitudini degli italiani e le loro preferenze in termini di cibo a domicilio, indagando sulle occasioni di consumo, il mercato, la crescita dei ristoranti e su come queste rispecchino le identità e le emozioni dei consumatori.

Il digital food delivery continua anche nel 2020 la sua crescita, con un incremento significativo nella domanda e nell’offerta, con sempre più ristoranti a integrare il servizio per renderlo parte fondamentale del proprio business e sempre più nuovi clienti a viverlo come un’abitudine quotidiana e come un servizio utile e in alcuni casi essenziali.

Una tendenza che contribuisce all’espansione territoriale del servizio fuori dalle grandi città, come accaduto anche nel 2019, e con una forte crescita anche delle città del Centro Italia, come confermato dal caso di Rimini, prima nella classifica delle top 5 città per incremento dei ristoranti partner su Just Eat e anche per un marcato aumento nel numero di ordini.

L’aumento del numero di ristoranti in piattaforma che consente una più ampia varietà di cucine e di scelta per i consumatori, va di pari passo con quello degli ordini dei clienti che mostra come il supporto del servizio di delivery e gli investimenti sul territorio che Just Eat ha fatto negli ultimi mesi hanno registrato un riscontro immediato.

Il periodo della pandemia ha rappresentato nel 2020 un momento cruciale per il digital food delivery, che ha contribuito a cambiare le abitudini dei consumatori con un’importante spinta alla digitalizzazione, sia per il crescente ricorso ai pagamenti digitali per completare l’ordine che per l’utilizzo del servizio da parte di nuovi utenti. Sono sempre di più, infatti, le persone che si affidano al digital food delivery in occasioni di consumo sempre diverse, e che ci permettono di tracciare diversi identikit di food lovers.

L’Osservatorio del cibo a domicilio permette di tracciare anno su anno le evoluzioni nei gusti e nei consumi degli italiani dando vita a una vera e propria panoramica dello stato dell’arte del food delivery, dalle cucine che si consolidano nel tempo all’emergere di nuovi trend di cui si fa precursore.

I dati

Tra le evidenze più importanti c’è il dato macro sul digital food delivery che nel 2020 pesa tra il 20% e il 25% dell’intero settore del domicilio, in crescita rispetto al 2019 in cui rappresentava il 18%.

Spiccano anche i dati sulla digitalizzazione del settore della ristorazione italiana che registra una crescita pari al +30% di ristoranti, trainata dal periodo del lockdown durante il quale il digital food delivery si è confermato come leva fondamentale di business con richieste di 5/6 volte superiori.

Andando ad indagare gli stati d’animo e le occasioni di consumo emerge che il 62% di chi ordina a domicilio lo fa quando è felice, mentre per il 96% è la scelta ideale per un momento di relax dopo una giornata di lavoro o scuola.

I più attivi nel food delivery sono i Millennials insieme alla Generazione Z con un totale pari al 55%, che ordina soprattutto pizza, hamburger, sushi e dolci e che tendono a variare di più utilizzando principalmente l’app, così come gli uomini che risultano essere quelli che ordinano di più a domicilio con un 52% vs 48% donne.

Tra gli identikit di chi ordina a domicilio sviluppati da BVA DOXA spiccano: l’Impegnata, la Smart Family, l’Esordiente, il Party Planner, il Tenace e la Coccolona.

Le curiosità

Nel 2020 gli italiani si sono distinti anche per ordini dalle grandi quantità, come dimostrato dai 100 arrosticini ordinati a Pescara in una sola volta, dagli 80 piatti di tapas di Roma e dai 60 panzerotti a Verona.

La vera curiosità è rappresentata dai food lovers di Just Eat che possono arrivare anche ad ordinare 542 volte in un solo anno.

La giornata in cui si tende a ordinare di più si conferma essere sempre il sabato in cui gli amanti del cibo a domicilio si concedono spesso il guilty pleasure per eccellenza: pizza e hamburger, seguiti dal gelato preferibilmente di domenica. In settimana invece scattano i sensi di colpa scegliendo una cucina più healthy o al massimo concedendosi un pokè il venerdì.

Il 16 maggio è il giorno in cui si è ordinato di più in generale, seguito dal 9 maggio e dal 25 aprile, giorno in cui hanno spopolato birra e gelato, complice anche la festività e la voglia di concedersi una coccola durante il lockdown.