Elena Walch presenta l’esclusiva Gran Cuvée Aton Pinot Noir Riserva 2017 Alto Adige DOC
Un nuovo Pinot Nero in purezza limited edition in grado di reggere il confronto con le etichette più prestigiose
Difficile resistere alla tentazione di mettersi alla prova con il Pinot Nero, uno dei vitigni francesi più complessi e raffinati al mondo. Un’impresa ambita e temuta al tempo stesso, che, per il carattere bizzoso, intransigente ed instabile di questo vitigno, può rappresentare un vero e proprio banco di prova per qualsiasi enologo, soprattutto se si punta sulla vinificazione in rosso.
Se da una parte, infatti, i vini a base pinot nero sono in grado di raggiungere vette interpretative ineguagliabili, dall’altra, da sempre, sono considerati molto difficili sia da produrre che da vinificare.
La sfida: entrare nel gotha dei migliori Pinot Noir al mondo
Accoglie questa sfida Elena Walch, una realtà vinicola a conduzione familiare considerata tra le più rappresentative dell’Alto Adige, nonché fiore all’occhiello dell’enologia italiana e internazionale, lanciando sul mercato Aton Pinot Noir Riserva 2017 Alto Adige DOC.
La nuova Cuvée “limited edition” 100% Pinot Nero (di questa annata sono disponibili solo 2.735 bottiglie) si pone l’ambizioso obiettivo di diventare un punto di riferimento per questa varietà a livello internazionale, superando i risultati già ottenuti con “Ludwig”, l’etichetta pluripremiata già considerata da svariati anni come uno dei migliori Pinot Noir italiani.
Per centrare l’importante traguardo, Karoline e Julia, le due giovani figlie di Elena Walch che hanno hanno preso in mano le redini dell’azienda, puntano sulla grande potenzialità di un territorio particolarmente vocato per questa varietà e sull’esperienza già maturata nella lavorazione di questo vitigno, in cui Elena Walch ha sempre creduto molto.
La presentazione di Aton Pinot Noir Riserva 2017 Alto Adige DOC
A fare da sfondo alla presentazione di Aton l’elegante cornice della sala nobile del bellissimo Palazzo di famiglia dei Walch situato a Kastelaz, che ospita anche la moderna e bellissima Cantina gravitazionale dell’azienda.
Per far comprendere in pieno il valore di questo vino, l’azienda ha deciso di organizzare un’interessante degustazione comparativa guidata da Daniele Cernilli, uno dei nomi più autorevoli del giornalismo enoico italiano e internazionale, rivolta a giornalisti ed esperti di settore.
In degustazione sono stati proposti 12 vini a base Pinot Nero – più o meno della stessa annata – provenienti dalle Regioni più vocate, tra cui Borgogna, Oregon, Nuova Zelanda, Germania. Zone che esprimono spaccati di realtà così lontane e diverse tra loro, accomunate dal fatto di avere nel calice lo stesso grandioso protagonista, il Pinot Nero.
Una scelta coraggiosa ed un’occasione unica per cogliere le diverse sfumature e anime del Pinot Nero, toccare con mano le molteplici sensazioni che solo questo grande vitigno riesce a regalare e dimostrare concretamente che Aton ha tutte le carte in regola per competere anche con le etichette più prestigiose.
Il nome che si ispira al Re sole egizio, la più grande delle divinità
La volontà dell’azienda di dar vita ad un prodotto eccellente, si ritrova anche nel nome scelto per questa esclusiva riserva ispirato alla simbologia egizia. Aton, raffigurato in etichetta con un disco solare che propaga i suoi raggi in tutte le direzioni, era, infatti, nell’Antico Egitto il Dio del sole, considerato dal faraone Amenofi IV (14° sec. a.C.), marito della bellissima Nefertiti e padre di Tutankhamon, la più importante delle divinità, origine della vita e simbolo della luce e per questo posto all’apice della gerarchia religiosa.
L’idea e il progetto di creare qualcosa di unico in grado di esprimere al meglio il territorio
La decisione di evolversi ulteriormente rispetto al passato per esprimere al massimo tutte le potenzialità del Pinot Nero, è nata nel 2017 ed è frutto di un lungo e meticoloso lavoro di ricerca.
Producendo Ludwig, ci racconta Karoline, ci si è, infatti, resi conto che le uve di alcune particelle avevano una qualità migliore rispetto alla media, caratteristica che si riproponeva costante negli anni. Da qui nasce l’idea di creare una cuvée solo con le uve migliori, in modo da poter avere nel calice solo la massima espressione del territorio.
Le caratteristiche distintive che fanno la differenza e contribuiscono a rendere unica questa etichetta
Oltre all’utilizzo delle uve migliori provenienti da vecchie viti di cloni francesi in grado di produrre uve di rara qualità, molti altri sono le caratteristiche distintive che contribuiscono a fare la differenza ed i segreti che si celano dietro a questa grandiosa Cuvée.
A rendere unica questa Riserva concorrono, infatti, sia fattori naturali che umani, che si integrano e si completano a vicenda.
Da una parte c’è l’ambiente pedoclimatico unico nel suo genere, che crea un habitat ideale per lo sviluppo del Pinot Nero: i vigneti, posti in altitudine tra laghi e montagne, beneficiano del clima fresco e di forti escursioni termiche, mentre la particolare conformazione geologica del suolo con le vicine dolomiti conferisce un quid unico che dona una particolare mineralità difficilmente riproducibile altrove.
Ad accrescere ulteriormente l’eccellenza qualitativa contribuisce anche la particolare cura delle vigne, gestite con un approccio sostenibile orientato alla preservazione della biodiversità, da sempre un cavallo di battaglia di Elena Walch.
Il terroir e l’ambiente pedoclimatico
Le uve Pinot Nero che compongono Aton Pinot Noir Riserva 2017 Alto Adige DOC in purezza provengono dai vigneti di Glen e Barleith situati tra i 400 e 600 metri sul livello del mare e disposti su entrambi i lati della valle. Questi appezzamenti, situati su pendii scoscesi, godono di un eccellente esposizione al sole e presentano un tipo di suolo particolarmente variegato, principalmente composto da argilla, calcare e con residui marnosi. Tutti fattori che regalano eleganza, complessità e struttura al vino.
I venti freschi provenienti dalle montagne e le grandi escursioni termiche tra giorno e notte danno il loro contributo regalando la giusta acidità e freschezza, necessaria per sfidare il tempo e dar vita a vini longevi.
A completare l’opera contribuisce anche il fatto che le uve provengono da viti vecchie, con una età che varia dai 15 ai 61 anni, notoriamente in grado di produrre vini più pregiati.
L’approccio sostenibile e l’attenzione per la biodiversità
“Il buon vino parte dalla vigna”: questa la convinzione che ha portato l’azienda Elena Walch a puntare da sempre sulla cura delle viti, promuovendo un approccio sostenibile e utilizzando anche il sovescio per favorire la biodiversità e lasciar respirare il terreno.
Il processo di vinificazione
Se da una parte la natura è il punto di partenza, dall’altra l’abilità del produttore è altrettanto fondamentale. Per fare un grande Pinot Nero serve, infatti, anche passione, pazienza, sensibilità in cantina, uso corretto del legno e capacità di trovare i corretti bilanciamenti in fase di affinamento e maturazione, per permettere al frutto di esprimersi al meglio.
Per questo, in Cantina sono utilizzate tecniche di produzione e vinificazione molto sofisticate ed elaborate, pensate considerando il minimo dettaglio senza lasciar nulla al caso. Fermentazione, affinamento e maturazione vengono eseguiti nella bellissima e moderna cantina gravitazionale.
La cuvée viene creata con uve rigorosamente selezionate raccolte a mano (la vendemmia di riferimento di questa etichetta è la 2017) e provenienti solo da particelle che negli anni hanno dimostrato di possedere la migliore qualità, in grado di garantire una maturazione fenolica più elevata rispetto allo standard, con conseguente minor quantità di contenuti zuccherini.
Una volta giunte in cantina, le uve subiscono, prima, un processo di diraspatura che lascia integri i meravigliosi acini, poi, tramite piccoli cuvon vengono trasferite per caduta, sfruttando la forza di gravità, in piccole botti d’acciaio troncoconiche dove viene aggiunto lievito epicurato. Questa particolare forma è stata appositamente scelta per permettere di aumentare la superficie del vino a contatto con le bucce, in modo da poter ottimizzare l’estrazione del colore, degli aromi e dei tannini. Dopo la crio-macerazione della durata di 5 giorni, la vinificazione prosegue per ulteriori 15 giorni nelle piccole botti di acciaio a temperatura controllata. A seguire, il vino sosta per 12 mesi in barrique di rovere francesi di media tostatura, per terminare l’affinamento in acciaio per ulteriori 11 mesi.
Note di degustazione
La degustazione di Aton apre le porte ad un cammino sensoriale unico che investe i sensi alla scoperta della sua sorprendente personalità, un percorso capace di raccontare il territorio e di far emozionare.
Questo vino rosso colpisce per l’aristocratica eleganza, la struttura e la capacità di esprimere tutta la tipicità, la personalità e la complessità del grande Pinot Nero.
Esame visivo: colore rubino luminoso ed intenso dotato di una bella trasparenza e vivacità.
Esame olfattivo: i profumi sono fini, fragranti, ben delineati e precisi. Al naso conquista con il suo seducente bouquet principalmente incentrato sui piccoli frutti di bosco – ribes e mora sopra gli altri – e su nuance floreali di rosa e violetta. Arricchiscono lo spettro olfattivo tocchi di liquirizia, note balsamiche lievemente affumicate ed accenni di spezie che si rincorrono dando vita ad un crescendo di sensazioni. Lasciando ossigenare, in sottofondo fanno capolino anche ricordi minerali e speziati.
Esame gusto olfattivo: nel calice esibisce tutta la finezza del frutto, insieme a potenza, struttura, equilibrio e freschezza e sfoggia un buon equilibrio tra acidità e tannini. Il terroir dell’Alto Adige si ritrova nella raffinata vena sapida ben integrata nei freschi e raffinati tannini. Epilogo lungo, pulito e persistente, con ritorni fruttati e lievemente speziati.
La conclusione: un vino destinato a far parlare di sé ancora per molto tempo
Un grandissimo vino che dimostra di essere già in grado di competere con i grandi Pinot Noir della terra e che evidenzia un grande potenziale evolutivo e di invecchiamento, che nel tempo saprà regalare sicuramente ancora più sorprendenti sensazioni.
Per informazioni
Elena Walch srl
Castel Ringberg & Kastelaz
Hoferstr. 1 – 39040 Tramin (BZ)
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