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Tenuta Lungarotti: una lunga storia di successi senza fine

Una tradizione che prosegue nel segno di innovazione, sostenibilità, enoturismo, arte e cultura, raccontando l’Umbria e l’Italia nel mondo     

L’azienda

È il 1962 quando Giorgio Lungarotti trasforma la sua azienda agricola virando verso la produzione vinicola. Da allora Lungarotti ne ha fatta tanta di strada diventando un’icona dell’eccellenza enologica umbra in Italia e nel mondo. Oggi il Gruppo, con una gestione di successo tutta al femminile ancora di tipo familiare, è guidato da Chiara Lungarotti, amministratore unico, e dalla sorella Teresa, Responsabile Marketing e Comunicazione.

I numeri dicono 250 ettari vitati tra le tenute di Torgiano e di Montefalco, 29 etichette e oltre 2,5 milioni di bottiglie esportate in più di 50 Paesi del mondo (l’export vale il 42% del fatturato).

L’azienda è impegnata anche in campo turistico-culturale, con la Fondazione Lungarotti Onlus, diretta da Maria Grazia – madre di Chiara e Teresa e terza grande figura femminile della famiglia – , e i suoi Musei, del Vino di Torgiano (MUVIT) e dell’Olivo e dell’Olio (MOO).

Inclusa da Wine Spectator-Operawine 2021 tra le 34 migliori cantine d’Italia, Lungarotti è l’esempio concreto di come la valorizzazione di un territorio passi anche dalla capacità di costruire intorno al vino un circuito fondato su ospitalità d’eccezione, tutela del patrimonio storico e culturale, difesa della biodiversità ed esperienze autentiche a contatto con la natura. Un universo di valori che costituiscono la Lungarotti Experience, un percorso di enoturismo che comprende tour in cantina, degustazioni di vini e prodotti tipici del territorio, ospitalità tra i vigneti e visite guidate ai musei del vino e dell’olio.

La gamma dei prodotti

Le Riserve: Torre di Giano Vigna il Pino, Rubesco Riserva Vigna Monticchio, Aurente, San Giorgio, Extra Brut Millesimato 60 mesi, Vin Santo, Montefalco Sagrantino, Sagrantino Passito.

I Classici: Torre di Giano, Rubesco, Brut Millesimato, Brut Rosé, Montefalco Rosso.

I vini della Tradizione: Grechetto, Sangiovese, Trebbiano Spoletino, Pinot Grigio, Cadetto Bianco, Cadetto Rosso, Falò, Dulcis.

Giovani, i vini che guardano al futuro: L’U Bianco, L’U Rosso, Brezza Bianco, Brezza Rosa, Brezza Rosso, ìlbio.

I Biologici: ìlbio, Montefalco Rosso, Sagrantino, Sagrantino Passito.

I prodotti Gourmet: Grappa di Rubesco, Grappa di Sagrantino, Olio Cantico, Olio DOP, Condimento Balsamico d’Uva.

Noi abbiamo degustato Rosso di Torgiano Rubesco 2018 e Bianco di Torgiano Torre di Giano 2020. Di seguito le nostre impressioni.

Rosso di Torgiano Rubesco 2018

Rubesco, nome che deriva dal latino rubescere – arrossire (di gioia) – , è un vino rosso di media struttura adatto sia alla tavola di tutti i giorni che per piatti di alta cucina. DOC fin dal 1968, è il più diffuso nel mondo tra i vini Lungarotti. Molto bella l’etichetta, che riporta un bassorilievo raffigurante la vendemmia, particolare della Fontana Maggiore di Perugia, la più bella fontana di piazza del XIII secolo.

Il terreno è di medio impasto e profondità, dotato di buona struttura e sottosuolo calcareo. Prodotto con uve Sangiovese e Colorino, fermenta in acciaio a temperatura controllata (26°C) con macerazione sulle bucce per 15 giorni, poi viene affinato un anno in botte e uno in bottiglia dopo leggera filtrazione.

Esame visivo: colore rosso rubino profondo dai riflessi purpurei.

Esame olfattivo: pennellate di more e sfumature di eucalipto sottolineano un’essenza olfattiva composta principalmente da confettura di sottobosco e violette di campo, poi il registro di dispone su ricordi di tabacco da pipa, cannella e pepe nero.

Esame gusto-olfattivo: il sorso è coeso, dinamico ed elegante, ben articolato fra alcol e freschezza e capace di avvolgere il palato con suadente morbidezza. Il tannino, inciso in finissima trama, conduce ad un lungo finale ricco di splendidi richiami fruttati e lievemente minerali.

Abbinamenti: ottimo con pasta e risotti, barbecue, arrosti, roastbeef, tagliata di manzo, fiorentina e formaggi di media stagionatura.

Bianco di Torgiano Torre di Giano 2020

E’ un vino bianco giovane il cui nome richiama le origini di Torgiano, testimoniate dalla torre ricostruita su antichi insediamenti romani, un tempo dedicata a Giano, il dio bifronte.

Il terreno è argilloso, profondo, dotato di buona capacità idrica e ottima struttura. Le uve utilizzate Vermentino, Grechetto e Trebbiano. Prodotto esclusivamente da mosto fiore ottenuto dalla pressatura soffice delle uve, dopo breve criomacerazione è vinificato in acciaio a temperatura controllata (16°-17°C).

Esame visivo: giallo paglierino luminoso con riflessi verdolini.

Esame olfattivo: attraente mosaico olfattivo, con rimandi di pera e pesca bianca che integrano magistralmente raffinati profumi agrumati, per poi chiudere su lievi note amaricanti.

Esame gusto-olfattivo: in bocca è speculare, con una netta percezione fruttata, ed esprime spiccata freschezza e calibrata acidità con un finale agrumato che tarda a dissolversi.

Abbinamenti: ideale come aperitivo, ma anche con vellutate, pesce, frutti di mare e formaggi a pasta molle.

Per informazioni:

Lungarotti a.r.l.

Viale Giorgio Lungarotti 2 – 06089 Torgiano (PG)

lungarotti@lungarotti.it

Eshop

http://www.lungarotti.it/