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Le abitudini del consumo di vino durante la pandemia

I risultati del report di Sommelier Wine Box sulle abitudini del consumo di vino prima, durante e dopo la pandemia

Definire quale sia stato l’impatto del lockdown sul consumo di vino in Italia è lo scopo dello studio condotto da Sommelier Wine Box, la startup nata per raccontare e supportare l’enologia italiana di nicchia, che ha indagato su come il confinamento forzato abbia trasformato in maniera significativa quantità, frequenza e occasioni di acquisto e di consumo del vino in Italia.

L’impossibilità di partecipare a feste e momenti di convivialità ha compromesso i consumi fuori casa e messo profondamente in crisi il mondo della ristorazione, ma per non subire passivamente la crisi sono molteplici le soluzioni innovative adottate dai professionisti del settore venendo in questo modo incontro alla necessità di consumare vino, pur nel mutato contesto.

Dalla ricerca, infatti, emerge come anche nel mondo enologico abbiano avuto una notevole importanza la digitalizzazione e tutti i nuovi servizi di interazione virtuale, utili a tenere unite le persone e vivo l’interesse verso il mondo del vino, nonostante le distanze e le mutate occasioni d’uso.

Sebbene la distanza forzata abbia causato l’isolamento fra le persone, infatti, il vino continua a farsi interprete dei momenti della socialità, vissuti a distanza.

Con questa ricerca, Sommelier Wine Box ha, quindi, indagato su come il consumo di vino sia cambiato nel 2020 a causa del lockdown. Le principali aree che sono state indagate sono volumi, occasioni di consumo e acquisto online. In pillole, la ricerca ha riportato risultati interessanti in ognuna di queste direzioni:

  • il volume di vino consumato durante il lockdown è tendenzialmente aumentato, dato confermato dalle risposte al questionario e dai dati di vendita di SWB. Si è tuttavia notato un pattern per il quale chi beveva più spesso prima del lockdown è stato influenzato in maniera minore dal lockdown, mentre chi invece beveva meno ha subito un impatto maggiore, aumentando il consumo nella maggior parte dei casi (e per una minoranza diminuendolo molto il consumo);
  • l’occasione di consumo principale è stata la cena. A prescindere dall’età e dalle precedenti occasioni di consumo, chi ha bevuto vino durante il lockdown lo ha fatto principalmente a cena. Tuttavia, chi già beveva durante i pasti prima del lockdown ha iniziato a consumare vino anche in altre occasioni come gli aperitivi online;
  • i volumi di acquisto online sono anch’essi aumentati durante il lockdown. Inoltre chi ha provato il canale per la prima volta durante il lockdown è rimasto generalmente soddisfatto. Questa conclusione deriva da due diversi tipi di dati, gli esiti dell’analisi del questionario e i dati di vendita di Sommelier Wine Box.

Sommelier Wine Box

Startup nata nel 2018 per dare visibilità, diffondere e raccontare i prodotti dei vignaioli italiani di nicchia, che non avendo le competenze commerciali e digitali non riescono a diffondere i propri prodotti quanto la qualità dei prodotti stessi meriterebbe. È fondata da tre giovani: Luca Menato (CEO e CFO), Sara Menato (CMO) e Alessio Sevarin (CTO) e attraverso delle mistery box selezionate ogni mese dai migliori sommelier d’Italia propone ai suoi clienti vini di nicchia che esprimono tutto il grande potenziale del vino italiano, in un vero e proprio percorso enologico di scoperta e apprendimento.