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Quale è il migliore Champagne del mondo?

Scontro tra titani: Cristal vs Dom Perignon vs Krug

Per cercare di capire quale sia il miglior Champagne del mondo abbiamo organizzato una degustazione tra Krug, Cristal e Dom Perignon. Uno scontro tra titani, una sfida all’ultimo calice tra tre etichette esclusive che appartengono al gotha degli Champagne.

Abbiamo confrontato:

  • Krug Grande Cuvée 166ème Édition
  • Cristal 2009 Louis Roederer
  • Dom Perignon Vintage 2009

La degustazione dei tre diversi Champagne, degustati in una orizzontale unica, ci ha permesso di individuare elementi comuni e differenze.

ESAME VISIVO

L’esame visivo mette in risalto per tutti e tre gli champagne un bellissimo e luminoso colore giallo paglierino, con sfumature che virano verso toni più intensi e dorati per il Krug e più chiari e  scintillanti per il Cristal. Le bollicine del Dom Perignon e del Cristal risultano più esuberanti rispetto a quelle del Krug, che rimangono sempre fini e numerose, ma meno persistenti.

ESAME OLFATTIVO

In tutti e tre i casi lo champagne esprime un bouquet elegante, fine e intenso.

Il Krug si distingue leggermente dagli altri per la complessità ed ampiezza delle sfumature olfattive,  derivanti dalla presenza nel blend di 140 vini provenienti da 13 diverse annate, le più giovani risalenti al 2010 e le più vecchie al 1998.  Ad arricchire ulteriormente la complessità contribuisce la presenza dei vini di riserva.

Il risultato è una cuvée leggendaria che non teme il tempo caratterizzata da un dirompente tripudio di profumi che spaziano dalla frutta bianca a quella secca, dalla nocciola al pane tostato. Si potrebbe continuare la lista all’infinito elencando anche: mandorle, marzapane, spezie dolci e miele, con mille sfumature che emergono pian piano.

Altrettanto articolato, raffinato ed elegante è il Dom Perignon, che pur avendo carattere,  presenta una personalità apparentemente meno impegnativa e più armoniosa.

Al naso è un’esplosione  di profumi che si alternano in modo armonioso: la pesca, le nettarine e la scorza di pompelmo si mescolano con note di guava e con le spezie, fino a lasciare il posto a sentori di pasticceria, brioches e pane tostato.

Anche il Cristal non è da meno e presenta un bellissimo naso, anche se, confrontato con il Krug e il Dom Perignon, si presenta per certi versi  più delicato, omogeneo, equilibrato, fresco. Note fruttate, soprattutto agrumate, si confondono con sentori di nocciola e una spina dorsale minerale.

ESAME GUSTATIVO

All’assaggio il Krug lascia senza parole. La sua forte personalità lo rende uno champagne molto importante, sontuoso, quasi regale, da consumarsi in occasioni speciali, in grado di regalare un turbinio di sensazioni organolettiche ineguagliabili per un’esperienza sensoriale unica nel suo genere.

Se da una parte la degustazione del Krug può essere paragonata ad un’esperienza di sublime meditazione, dall’altra, però, la sua personalità, la sua complessità e il suo gusto intenso e unico lo rendono di difficile abbinamento e più adatto ad un target di intenditori.

Dotato di grande corposità e struttura e da un gusto molto particolare, anche se si può abbinare bene a preparazioni elaborate, sfiziose e  ricercate e si accompagna perfettamente con l’uovo al tegamino col tartufo nero, rende al meglio bevuto da solo.

L’esatto contrario di quanto avviene per il Cristal 2009, il cui carattere è più vivace e adatto alla compagnia. Si sposa bene con il cibo ed è ideale da bere come aperitivo. Favorito dal suo gusto rotondo, morbido, cremoso e delicato, ma al tempo stesso dotato di buona mineralità con un finale decisamente asciutto,  il Cristal alla fine risulta più ruffiano rispetto al Krug. Il suo carattere seducente, duttile e femminile, il suo gusto non aggressivo, con prevalenza di note floreali e agrumate permette di soddisfare tutti i palati e si presta ad una molteplice varietà di abbinamenti.

Tuttavia, se assaggiato subito dopo al Krug, si percepisce una minor struttura e sembra quasi in un primo momento scomparire, anche se questa rimane solo un’impressione iniziale. La partenza in sordina regala un inatteso e al tempo stesso crescendo di sensazioni sorprendenti: sorso dopo sorso le sensazioni evolvono, crescono e quasi senza accorgersene seducono il degustatore, fino a stregarlo. Il suo gusto diventa pieno, fresco e appagante.

Il Dom Perignon si pone come giusta via di mezzo tra i due: raffinato, fresco, armonioso, equilibrato, gustoso: in una parola uno champagne di assoluta classe ed eleganza, che può tranquillamente essere considerato tra i migliori dell’ultima decade.

Al gusto si presenta fine, sapido e minerale, denso  e caratterizzato da una spiccata quanto inattesa freschezza,  ma al tempo stesso di buona struttura. La crescente e progressiva sapidità si integra alla perfezione con il tono carnoso e con i ritorni di pesca, nocciole, per un finale pieno, gustoso e persistente. Un grande champagne in grado di regalare sensazioni uniche integrate alla perfezione in un’armonia favolosa, che colpisce per il carattere, la spiccata personalità e l’armoniosa eleganza.

Facilmente abbinabile al pesce e a pietanze che comunque presentano una certa struttura, ma anche ideale per essere degustato da solo.

IL GRAN FINALE

Quindi, ore, vi chiederete: chi sale sul podio per aggiudicarsi il primo premio? La risposta però sicuramente vi deluderà, perché alla fine non siamo riusciti a decretare un vero vincitore: per meditazione è meglio il Krug, in abbinamento ai cibi vince il Cristal, mentre il Dom Perignon è la giusta via di mezzo.

Sicuramente stiamo parlando di prodotti eccezionali, che sono riusciti a suscitare in noi sensazioni ed emozioni talmente diverse e contrastanti da far sì che possano essere difficilmente paragonabili.

Ciò che è certo è che questa è stata una degustazione veramente emozionante e memorabile. Un’occasione unica per intraprendere un vero e proprio viaggio sensoriale alla scoperta delle infinite sfumature dello champagne.