Wine ExperienceWine Tasting

Milano incontra il Salice Salentino DOP

Il Gambero Rosso porta a Milano il Salice Salentino DOP proponendo Master Class e wine tasting con cibi in abbinamento

Lo scorso Dicembre, l’Hotel Melia di Milano ha fatto da palcoscenico alla degustazione “Milano incontra il Salice Salentino”, organizzata da Gambero Rosso e dedicata ad una importante denominazione pugliese: la DOP Salice Salentino.

L’evento è stato aperto da un’interessante Master Class, dedicata a giornalisti ed operatori del settore, finalizzata a divulgare la conoscenza di questa denominazione, considerata una delle più importanti dell’enologia pugliese, ed i suoi possibili abbinamenti. A seguire, un banco d’assaggio aperto al pubblico dove poter degustare le sue migliori espressioni.

Durante la serata, in abbinamento ai vini il Resident Chef della Gambero Rosso Academy ha preparato per gli ospiti alcune specialità, come supplì alla milanese, ossobuco e maionese al lime, orecchiette aglio, olio, peperoncino e cime di rapa, polpette di pane umido.

Due parole di introduzione al Salice Salentino DOP

Il Salice Salentino DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Rosso, Rosato, Spumante e Spumante Rosé; Liquoroso (solo con indicazione da vitigno). La denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

Il territorio ed i vitigni

La denominazione Salice Salentino abbraccia 7 Comuni che si trovano nel Salento, più precisamente nella provincia di Lecce. La zona di produzione del Salice Salentino DOP comprende il territorio dei comuni di Salice Salentino, Veglie, Guagnano e parte del comune di Campi Salentina in provincia di Lecce nonchè il territorio dei comuni di San Pancrazio Salentino, Sandonaci e parte del comune di Cellino San Marco in provincia di Brindisi, nella regione Puglia.

Il Salice Salentino è una zona che non sta sul mare, ma risente comunque dell’influenza benefica dell’Adriatico e dello Jonio. È un territorio caratterizzato da una grande complessità di suoli, prevalentemente pianeggianti o lievemente in pendenza, connotati da una tessitura sabbiosa di origine marina e dal colore leggermente rossastro.

I vigneti della denominazione si estendono per oltre 30mila ettari e rappresentano il 17% della superficie agraria di tutto il Salento. Collocate a poca distanza da entrambe le coste, le viti qui godono costantemente dell’influsso dei due mari, che, oltre a mitigare il clima connotato da estati torride e inverni miti, favorisce le escursioni termiche e una buona ventilazione. Tutto ciò si traduce in vini dalla spiccata sapidità, ricchi di estratti e olfattivamente intensi, che sfidano il tempo.

Le vigne, spesso vecchie di oltre quarant’anni, sono coltivate col tradizionale alberello salentino, valorizzando le uve tradizionali del territorio, Negroamaro e Malvasia nera in primis, tradizionalmente coltivati col sistema ad alberello già dagli antichi Greci. Uve identitarie e complementari, che da sempre in Salento si completano elegantemente a vicenda. La struttura, il primo, frutto e colore, il secondo.

I vini di questa denominazione si ottengono da vitigni antichi che duranti i millenni si sono adattati alla terra rossa (composta da marne e calcareniti) delle basse colline del Salento.

Uvaggio e composizione secondo il Disciplinare

Bianco, Spumante: Chardonnay minimo 70%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 30%, con esclusione del Moscato Bianco e Moscatello selvatico bianco. Rosso (anche Riserva), Rosato, Spumante Rosé: Negroamaro minimo 75%, da solo o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino ad un massimo del 25%.

La storia

Le prime bottiglie di questa denominazione sono quelle di Leone De Castris e risalgono al 1954. La DOC venne poi riconosciuta nel 1976. Diventati famosi in tutto il mondo come rosati, i vini di questa DOP oggi spaziano dai bianchi ai rossi, fermi e mossi, con alcuni interessanti Metodo Classico.

Le tipologie di prodotto

Una degustazione che svela tante anime della DOP in grado di sorprendere sia professionisti che appassionati.

Il Salice Salentino DOP Bianco ha un colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, al naso si evidenziano profumi di frutta a polpa bianca, con sensazioni floreali e di erbe aromatiche, al gusto è ricco, fresco e armonico. Il Salice Salentino DOP Rosso ha un colore rosso rubino con riflessi tendenti al granato con l’invecchiamento, al naso si offre con profumi complessi di frutti rossi maturi, frutti di bosco, cuoio e liquirizia, in bocca è caldo, ricco e con una lunga persistenza aromatica. Può presentare la menzione Riserva dopo un periodo di invecchiamento minimo di 24 mesi, di cui almeno sei in botti di legno. Il periodo di invecchiamento obbligatorio decorre a partire dal primo novembre dell’annata di produzione delle uve. Il Salice Salentino DOP Rosato ha un colore che varia dal rosa corallo al rosa ciliegia, al naso si presenta con profumi di frutti freschi, fiori e spezie, in bocca è fresco, sapido e con un finale fruttato. Il Salice Salentino DOP Spumante evidenzia un colore paglierino brillante e mostra un perlage fine e persistente, al naso offre sentori fruttati e note di lievito, in bocca è fresco, con una bella nota acida. Il Salice Salentino DOP Spumante Rosé presenta un colore rosato che va dal rosa pallido al rosa corallo e ha un perlage persistente, all’olfatto presenta note fruttate cui fanno da contraltare sentori di crosta di pane, al palato offre sensazioni di buona acidità e freschezza. I vini a Denominazione di Origine Protetta Salice Salentino nelle tipologie Bianco e Rosato, con o senza le specificazioni da vitigno, possono essere prodotti nei tipi Spumante per presa di spuma dei corrispondenti vini tranquilli mediante rifermentazione naturale in bottiglia o in autoclave, con l’esclusione di qualsiasi aggiunta di anidride carbonica. Le operazioni di spumantizzazione devono essere effettuate nella zona di produzione.

Caratteristiche organolettiche

I vini Salice Salentino DOP con menzione del vitigno hanno caratteristiche organolettiche tipiche delle uve e del terroir di provenienza. La Malvasia apporta al blend colore, gradazione alcolica e un tocco di morbida e fruttata polposità, che smussa i tannini rigogliosi e il piglio austero del Negroamaro, oltre a conferire al vino che ne deriva un maggior equilibrio, soprattutto in età giovanile.

I rossi, in particolare, esprimono note e sfumature inaspettate in base all’annata e alla temperatura di servizio e hanno la capacità di esaltare piatti e prodotti gastronomici che vanno ben oltre i classici abbinamenti con la cucina del territorio. Vini di grande personalità, unici nel lor genere.

Un ventaglio enologico completo, che annovera vini accomunati da un’eleganza, una complessità, una struttura e una longevità fuori dal comune. Caratteristiche di assoluto valore, che hanno reso i vini della D.O.P Salice Salentino molto apprezzati, anche in ambito internazionale. Perfetti in abbinamento alle ricette della cucina tipica pugliese, questi vini dimostrano grande versatilità e possono essere accompagnati efficacemente, grazie ad un taglio più moderno, anche alle migliori cucine del mondo, persino a quelle più esotiche e speziate.

Nostre impressioni su alcuni dei vini degustati

Alcune impressioni sui alcuni dei vini e delle cantine che abbiamo degustato:

Leone de CastrisSalice Salentino DOC Metodo Classico Rosè Brut “Five Roses” 2020: 30 mesi sui lieviti ed un colore davvero moderno. Nuance di frutta secca introducono eleganti sentori di frutti di bosco, ribes e cassis, con tocchi vegetali che ricordano la macchia mediterranea. Fresco, cremoso, sapido e teso al palato, ha un epilogo abbastanza persistente con ritorni agrumati.

Cantina san DonaciSalice Salentino Rosato “Anticaia” 2022: circa 100 sono gli anni e gli ettari di un’azienda che, nel cuore della DOC Salice Salentino mette insieme tradizione ed innovazione per valorizzare territorio e tipicità. Dal bellissimo manto cromatico color rosa antico, al naso esibisce profumi incentrati su piccoli frutti tossi e ricordi d-agrume, che si accompagnano ad una scia vegetale. Caldo, fresco e sapido, il sorso è piacevole, con un finale dove emergono tocchi di pompelmo.

Cantina Due PalmeSalice Salentino Rosso Selvarossa Riserva: composto da 80% Negroamaro e 20% Malvasia Nera. Cantina Due Palme è una realtà “sociale” nata alla fine degli anni ’80 con l’idea di mettere insieme piccoli produttori valorizzando i vitigni autoctoni. Nel calice si presenta rosso rubino con sfumature che virano verso il granata. Ventaglio olfattivo elegante e complesso con note di confettura di frutti di bosco e ciliegia nera, liquirizia ed una quantità di spezie dolci. In sottofondo tocchi tostati. Ingresso in bocca sontuoso ed elegante. Sorso fresco, stimolante, con tannini setosi. Epilogo persistente. Premiato quest’anno con 3 bicchieri nella Guida Vini Buoni d’Italia 2024.