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La Terrazza a Torbole: solo il meglio della cucina di lago

Un luogo vista lago che porta in tavola le specialità del Garda Trentino e il pesce d’acqua dolce diventa eccellenza gourmet 

Le acque del Garda sono da sempre ricche di pesce, come trote, salmerino, sarde, lavarello, cavedano – in tutto 25 specie ittiche diverse – che diventano preziosi ingredienti di molti piatti tipici della cucina gardesana.

Punto di riferimento indiscusso per gli amanti del pesce di lago è il Ristorante La Terrazza di Torbole, dove si possono gustare specialità e piatti tipici del territorio del Garda Trentino rivisitati in modo moderno e creativo. Questo locale, segnalato Michelin, propone una cucina d’altissima qualità, raffinata e fantasiosa, ma al tempo stesso fedele alle tradizioni, trasformando il pesce d’acqua dolce, ancora poco conosciute da molti amanti della cucina gourmet, in una vera delizia per il palato.

A firmare i piatti è Ivo Miorelli, patron del ristorante, che trae ispirazione dalla memoria, dal vissuto, dalle tradizioni, dalla natura e dall’ambiente alpino e lacustre. Il punto di partenza è la materia prima, sempre fresca e selezionata, che rimane assoluta protagonista. Il suo obiettivo è quello di far vivere ai commensali un’esperienza multisensoriale, raccontando con tecnica e passione il lago e il territorio con la sua storia e i suoi valori.

Oltre alla fornita carta dei vini, a rendere l’esperienza gustativa degli ospiti ancora più speciale contribuisce la suggestiva location con vista lago, caratterizzata da un ambiente sobrio, elegante ed essenziale, arredato con stile glamour ed impeccabile buon gusto.

Di giorno le ampie vetrate, che affacciano direttamente sul lungolago, offrono scorci meravigliosi sul dinamico e variopinto via vai dei surfisti che cavalcano le onde. La sera quando il lago si accende con i colori del tramonto è un piacere sorseggiare uno degli aperitivi della casa, mentre l’Ora, il tipico vento del Garda tanto amato dai velisti cede il passo al Peler.

Tra i vari cocktail in lista, particolarmente intrigante, fresco e dissetante è quello preparato con succo di mela biologico – tipico simbolo del Trentino – miscelato con Schweppes, una spruzzatina di vodka, lamponi e una foglia di menta come guarnizione. La tendenza dolce data dalla mela si sposa tra l’altro perfettamente con l’amuse bouche dello chef, un delizioso sformatino di ricotta in crema di carote.

Al ristorante la Terrazza si può ordinare sia alla carta che il menù degustazione. Il percorso proposto con calici abbinati ad ogni pietanza è un autentico viaggio nei sapori del Garda Trentino magistralmente interpretati dallo chef, che permette di gustare il meglio che il lago può offrire.

Le diverse tipologie ittiche, ambasciatrici della cucina lacustre, che sfilano nel menù sono cucinate con le modalità più svariate: affumicate, marinate, alla brace, in olio cottura, infarinate e poi rololate con burro e salvia, etc. per regalare un crescendo continuo di sensazioni diverse.

In tavola va in scena l’eterno rapporto tra acqua e terra, lago e montagna. Elementi tra loro diversi, come pesce, formaggio, erbe, olio e tartufo convivono in equilibrio, così come nella realtà di questo meraviglioso e unico micro-cosmo. I piatti vengono, così, spesso impreziositi da erbe, spezie, agrumi, verdure, fiori e altri aromi della valle: una sinfonia armonica di gusti e di profumi.

Per la scelta del vino conviene affidarsi alla gentilissima e competente Ilaria, la maitre della sala, grande conoscitrice dei vini locali, che ha un vero e proprio talento per l’abbinamento cibo-vino.

L’alto livello qualitativo della proposta gastronomica si coglie già dal cestello del pane, fatto in casa, composto da gustosi panini impastati con carbone vegetale e farina di canapa, con cui degustare il Centenario, un olio prodotto dall’azienda a conduzione familiare Maso Botès, degno della fama di cui si fregia questo prodotto DOP del Garda, uno dei più premiati al mondo.

Tra i cavalli di battaglia dello chef, come antipasti troviamo il carpaccio di lavarello con pomodorini freschi e basilico, le polpettine di cavedano e l’anguilla affumicata – un altro pesce che fa parte della cultura locale – adagiata su un crostino di pane al carbone vegetale.

Piatti che raccontano il territorio, facendo tesoro delle conoscenze tratte dell’arte culinaria della tradizione e dell’esperienza delle massaie. E’ il caso, ad esempio, delle polpettine di cavedano, una delizia preparata secondo la ricetta torbolana, che risolve tramite uno stratagemma il problema della presenza di lische, responsabile del poco utilizzo di questo pesce povero, ma dalla carne ottima.

La celebrazione del pesce di lago continua con i fiori di zucchino ripieni di malga e trota affumicata al profumo di erbette, da abbinare alla Nosiola – il vitigno autoctono a bacca bianca per eccellenza della zona dei laghi dell’entroterra – come quella di Sottovi, un vino di Francesco Poli dai profumi floreali e fruttati di agrumi e frutta esotica, con ricordi di nocciola.

Tra i Primi, da non perdere i bigoj alla torbolana con aole di lago, altra ricetta tipica del Garda, che regala al palato sensazioni di morbidezza, date dalla cremosità, e di piacevole sapidità. Non sono da meno i ravioli con il lavarello, un piatto divertente dove il re dei pesci di lago può essere gustato in modo interattivo o da solo o intinto nella salsa di pomodoro, servita a parte. Due varianti che hanno un impatto diverso sulle papille gustative, che può essere ulteriormente amplificato da un calice di Pinot Nero rosato di Zeni. Questo vino elegante, raffinato e dalla spiccata personalità, ottenuto da uve autoctone di schiava, altro vitigno autoctono, contribuisce con i suoi aromi fruttati, la bella struttura, sapidità e freschezza a completare il gusto di entrambe le opzioni, senza sovrastarlo.

Una cucina fatta di sapori semplici, genuini e autentici, combinati con maestria, che mettono al primo posto le materie prime, alle quali gli altri ingredienti fanno da contorno impreziosendone il valore.

Questo concept si ritrova anche nella trota con cavolo cappuccio rosso e sesamo nero, proposta come Secondo, che gioca su contrasti e consistenze. L’utilizzo della tecnica d’olio cottura a bassa e costante temperatura alla quale è sottoposto questo iconico pesce di lago, permette alla carne di assorbire tutto il sapore dell’olio, rendendola tenera, ma lasciando inalterato il sapore delicato del pesce. Il passaggio sulla griglia dona consistenza, mentre l’abbinamento con il cavolo cappuccio ragala una piacevole nota acidula, che contrasta con la tendenza dolce del pesce. Più elaborato, ma non meno delicato, è l’involtino di pesce con all’interno asparagi su crema di broccoli, guarnito con una scaglia di tartufo proveniente dalle tartufaie del Monte Baldo.

Col dolce, un sorbetto ai frutti della passione, proposto, infine, un Pinot Nero della Cantina Borgo dei Posseri utilizzato a temperatura volutamente più fredda di quella di servizio, un abbinamento cibo-vino veramente inusuale ma incredibilmente azzeccato, contro ogni aspettativa.

Un’esperienza multisensoriale che coinvolge sia vista che gusto da consigliare veramente come must a tutti coloro che desiderano assaggiare le eccellenze del Lago di Garda.

Per informazioni

Ristorante La Terrazza – Via Benaco 24 – 38069 Torbole sul Garda. tel. +39 0464 506083. Link al sito web:La Terrazza

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