Alberto Massucco Champagne: debutta lo Champagne degli italiani
In anteprima a Champagne en libertè 2022 le ultime novità di Alberto Massucco Champagne tra fuoco, emozioni e bollicine
Nella prestigiosa cornice di Villa Cimena a Castagneto, in provincia di Torino, tra arredi lussuosi, atmosfere palladiane, splendide fontane, scorci mozzafiato sulla piana di Torino e bollicine, ha debuttato ufficialmente la nuova linea di Champagne prodotta da Alberto Massucco , imprenditore torinese e primo italiano a possedere delle vigne in Champagne.
L’occasione per il lieto annuncio è stato l’evento “Champagne en libertè”, un format creato e diretto dalla vulcanica ed effervescente Laura Gobbi, che da tempo cura gli eventi e la comunicazione dell’azienda.
Champagne en libertè e l’affascinante mondo di Alberto Massucco Champagne
Molto più che una semplice serata, Champagne en libertè – giunto alla sua terza ricorrenza – è un vero e proprio appuntamento glamour e conviviale dedicato a clienti ed amici per riflettere su quanto è stato fatto, condividere le novità e i progetti futuri, degustando naturalmente champagne. Ogni edizione è ispirata ad un tema, che permette agli ospiti di vivere e scoprire l’appassionante mondo di Alberto Massucco e dello Champagne in modo più intenso, coinvolgente ed immersivo, guidati di volta in volta da uno dei quattro elementi: terra, aria, acqua e fuoco.
Con l’arrivo dei vini di propria produzione, l’incontro del 2022 assume un significato storico ed emozionale molto rilevante, che apre ad un cambiamento epocale atteso da tempo.
Mentre l’anno scorso il fil rouge era l’aria, la materia di cui sono fatti i sogni, la scelta per quest’anno – vista la rilevanza del momento – non poteva che ricadere sul fuoco, il più importante degli elementi alchemici, che simboleggia la passione, l’energia, ma è anche simbolo dell’origine e dell’unità degli elementi. Ciò da cui tutto parte ed in cui tutto dinamicamente confluisce.
Il gusto italiano declinato nelle due etichette AMC 00 e 02 firmate Alberto Massucco
Dal sogno diventato realtà arriva, così, una linea di Champagne che da una parte è francese nella forma e nella sostanza (le uve provengono dalle vigne che l’imprenditore sabaudo possiede in Cote de Blanc), dall’altra parla italiano. Uno champagne fatto per gli italiani e modellato sui gusti del Bel Paese, che si sa, sono particolarmente raffinati ed esigenti.
Un’idea nata dall’amicizia e dalla collaborazione con Erik de Sousa, uno dei più rinomati produttori di Champagne della Marne, che dà vita ad uno spumante più vicino ad un nature che ad un brut (non a caso il trend del pas dosè è in costante ascesa in tutt’Italia). Aromi, profumi, sentori e scelte sono il risultato di molteplici prove e degustazioni alla cieca fatte in cantina insieme a enologi e ad altri esperti, espressione di un prodotto che convince e piace prima di tutto al suo produttore.
A tenere al battesimo le due nuove etichette AMC 00 e 02 – nome che fa chiaramente riferimento alla grammatura di zucchero – sono stati lo stesso Alberto, Cinzia Zanellato, fac totum e cuore pulsante dell’azienda e Laura Gobbi, che ha seguito la comunicazione con i media.
Colpisce all’inizio la scelta di mettere in produzione due referenze con lo stesso blend che differiscono solo per pochi grammi di dosaggio negli zuccheri, ma degustando i due calici di champagne insieme se ne comprendono chiaramente le ragioni: in realtà si presentano al naso ed al palato decisamente diversi ed è un vero dilemma identificare quale dei due sia più buono.
Impressioni di degustazione su AMC 00 e AMC 02
AMC 00 esibisce un color giallo paglierino intenso e vivace solcato da un perlage finissimo. Note floreali, in prevalenza agrumate, accompagnano i classici sentori di pasticceria, che con il passare del tempo conquistano sempre più la scena. In sottofondo emergono intriganti cenni di frutta secca ed echi tostati. L’ingresso in bocca è vibrante e di carattere. ll sorso è sontuoso, fresco ed invitante, dal gusto secco e minerale, sorretto da una bella freschezza mista a sapidità che contribuisce ad irrobustire la struttura. Uno champagne di gran classe, che può tranquillamente essere bevuto a tutto pasto.
Nell’AMC 02 i profumi si ingentiliscono e virano verso note più fruttate e burrose, che si declinano in nuance di crema pasticcera, crosta di pane e i dolci da forno. In bocca la morbidezza si alterna con la freschezza e la sapidità in modo bilanciato, contribuendo alla piacevolezza della beva per un sorso pieno ed appagante. Uno champagne a nostro avviso meno impegnativo, ma che conquista con la sua innata eleganza.
Considerato che il degorgement in entrambi i casi è avvenuto ad aprile, pur essendo già pronti, sarebbe interessante degustarli tra qualche mese, in quanto ci si aspetta un ulteriore arricchimento dei profumi e degli aromi.
Il primo anno la produzione sarà di circa 30.000 bottiglie. L’obiettivo, infatti, non è tanto soddisfare una finalità commerciale, quanto piuttosto diffondere e condividere il piacere e l’emozione di bere Champagne. Una filosofia che anima anche la ricerca e la scelta dei Recoltants-manipulants, vigneron orgogliosi e indipendenti che vinificano in autonomia le proprie uve, da includere nella sua scuderia che si ampia ulteriormente con alcune novità.
Le novità tra gli Champagne distribuiti: Flute de Chene e Millesime 2012 di Bonnevie Bocart
Alla base dell’importazione in esclusiva dei vari brand c’è, infatti, il desiderio di diffondere la cultura dello Champagne e far conoscere all’Italia anche i piccoli gioielli dell’enologia francese, magari già affermati in Francia, ma poco conosciuti all’estero, vere e proprie eccellenze tutte da scoprire.
Rimangono confermati per il futuro le etichette già in distribuzione che coprono vignerons provenienti dalla maggior parte delle diverse sotto-zone dello Champagne, tra cui Rochet-Bochart, Jean Philippe Trousset della zona di Montagne de Reims, Gallois-Bouché della Côte des Blancs, Eric Tailler della Valle della Marne.
Sono sue le due new entry di un nuovo produttore Bonnevie Bocart, il “Flute de chene” sempre pas dosè, composto da 50% Chardonnay e 50% Mounier e il Millesime 2012 65% Chardonnay e 50% Pinot Mounier.
A ottobre è previsto l’arrivo anche di un Mounier in purezza, per aumentare la gamma delle possibili alternative.
Continua anche l’appassionante avventura insieme a le Fa’ Bulleuses
Mathilde Devarenne della Maison Rochet Bocart è una delle giovani imprenditrici di le Fa’ Bulleuses, un progetto tutto al femminile che Alberto Musocco ha sposato fin dall’inizio e in cui crede ancora molto. A portare avanti questa iniziativa sono 7 donne produttrici di Champagne, che hanno iniziato a frequentarsi quasi per gioco, per svagarsi, confrontarsi sul l lavoro, davanti ad un calice di bollicine. Poi la loro amicizia è cresciuta e nel 2015 si è trasformata in un progetto comune chiamato ISOS – termine che in greco significa “uguale” -, uno Champagne unico che raccoglie in parti uguali il contributo di tutte. Un’etichetta che fa parte del portfolio di Alberto Massucco Champagne e che sta conquistando sempre di più apprezzamenti, non solo femminili.
Il fuoco continua ad ardere per portare le energie verso nuovi orizzonti
Queste sono solo alcune delle novità per il prossimo futuro. Ora inizia una nuova fase, che sicuramente porterà a nuove ed appassionanti sorprese ed evoluzioni. Curiosi? Per saperne di più non resta che attendere il prossimo Champagne en libertè.