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A tutto Porto

Alla scoperta di uno dei vini liquorosi più famosi al mondo, il Porto, della sua storia e delle migliori cantine 

Forse solo nello Champagne e in poche altre aree al mondo c’è un rapporto così forte tra città e vino come a Porto. Dolce, morbido, suadente, con un notevole grado alcolico, di buona struttura e dal gusto inconfondibile, il porto è sicuramente uno dei vini liquorosi più celebri al mondo. Il suo nome deriva proprio dall’omonima cittadina portoghese, che da sempre ha avuto un ruolo chiave nella sua produzione.

Il Porto, vino simbolo della città: metodo di produzione e peculiarità

Il porto è tradizionalmente frutto di un assemblaggio tra uve, provenienti da diversi vigneti, vinificate con tecniche differenti e di diverse annate, anche se negli ultimi anni sta riscuotendo un grande successo un nuovo tipo di prodotto, detto Single quinta, basato su uve che provengono da una sola tenuta. Questo vino può essere prodotto solo con uve provenienti dalla regione del Douro, nel nord del Portogallo, che devono essere necessariamente lavorate nell’omonima città, che gli dà appunto il nome. Ha, inoltre, una particolarità: la fermentazione viene interrotta ad uno stadio iniziale tramite l’aggiunta di alcol ottenuto da distillazione del vino o del brandy. Come conseguenza, il vino risulta naturalmente dolce, a causa del residuo zuccherino derivante dall’uva che i lieviti non hanno potuto trasformare interamente in alcol. I vitigni solitamente utilizzati nella sua produzione sono Touriga Franca, Touriga Nacional, Tinta Roriz e Tinta Barroca.

Molti conoscono solo il Porto rosso, ma in realtà ne esistono di diversi tipi:

bianco. Giovane e fruttato, classificato secondo il suo grado di dolcezza: secco, semi-secco, dolce. Ottimo come aperitivo;

rosè. Dal 2008 alcune cantine producono il cosiddetto porto “pink”, un rosato dal sapore leggero e fruttato;

ruby. Vino rosso rubino che invecchia in grandi botti: grazie a questo procedimento, il vino ha poco contatto con il legno e mantiene le sue caratteristiche iniziali. Il profumo richiama gli aromi di frutti di bosco e prugna, il sapore è fruttato, tipico dei vini giovani;

vintage. Sicuramente il più pregiato, ottenuto da uve di qualità eccellente di una sola annata. Quest’appellazione è subordinata all’approvazione dell’Istituto del vino di Porto. All’inizio viene invecchiato in botte per, poi, essere travasato in bottiglie dove viene sottoposto ad un ulteriore invecchiamento che può durare anche 40 o 50 anni. Non è filtrato;

tawny. Il vino tawny invecchia inizialmente in grandi botti, come il bianco e il ruby, ma poi viene trasferito in botti più piccole dove avviene un processo di invecchiamento particolare dovuto al contatto col legno e ad una maggiore ossidazione. Ha un colore ambrato e un sapore particolare, complesso, con sentori di frutta secca, ma anche di cioccolato, cannella o caffè. Può essere fatto invecchiare per 10 o 20 anni;

porto Late Bottled Vintage (LBV). È un porto tipo Ruby di un solo anno, selezionato per la sua elevata qualità e imbottigliato dopo un periodo di invecchiamento in botte che va da 4 a 6 anni. Questo vino è caratterizzato da un colore rosso rubino intenso ed è molto corposo. Se l’etichetta presenta la scritta LBV filtered (filtrato) significa che il suo invecchiamento è stato stabilizzato e quindi negli anni cambierà solo lievemente il suo aroma, mentre se presenta l’etichetta LBV unfiltered (non filtrato) continuerà ad invecchiare in bottiglia;

porto “Colheita”. È invecchiato in barrique per almeno sette anni e proviene da una sola vendemmia.

La degustazione delle Cantine: quali sono le Cantine TOP?

Nonostante la città di Porto meriti a prescindere una visita, la maggior motivazione che induce i visitatori a prolungare il soggiorno è rappresentata proprio dal desiderio di degustare questo mitico nettare di bacco direttamente in Cantina. La visita delle Cantine è una delle attrazioni principali della città. Quasi tutte le aziende sono concentrate a Villa Nova de Gaia, un distretto a sud della città situato sulla sponda opposta del fiume Douro. Qui il porto viene tradizionalmente portato tramite particolari imbarcazioni, le famose barcos robeiros, per lo stoccaggio e per l’invecchiamento.

Scegliere i prodotti da degustare e di quali aziende non è affatto una cosa semplice. Ci sono davvero tantissimi produttori (oltre 51): si spazia da piccole realtà ad altre a gestione famigliare, fino a quelle più grandi, più famose e soprattutto più turistiche. A complicare la decisione contribuisce anche il fatto che ciascuno adotta una ricetta segreta, che contribuisce a rendere il prodotto unico. Tra i brand più famosi ci sono Sandeman, il cui simbolo è il mantello don, indossato dagli studenti universitari in Portogallo, ed il sombrero, Ferreira, azienda che ha giocato un ruolo chiave nella promozione di questo vino, poi Offly, Taylor’s, Ramos Pinto, Kopke e Graham’s. Degna di nota è anche l’azienda Cantine Quevedo, con una piccola esposizione di pannelli che raccontano la storia e la produzione, e la degustazione inclusa nel biglietto della funicolare. Per avere una panoramica completa è consigliata la visita di almeno tre Cantine.

Cosa fare tra una degustazione e l’altra

La Ribeira – dichiarata patrimonio dell’Unesco, rappresenta il cuore della città con il suo dedalo di piccole stradine, vicoli su cui si affacciano palazzi decorati con azulejos, le ceramiche colorate tipiche del Portogallo, locali e ristorantini. Le strade sono spesso animate da artisti di strada, che contribuiscono a creare un’atmosfera allegra e rilassata. A collegare la Ribera all’altra sponda dove si trovano tutte le Cantine è il Ponte de Dom Luís sul fiume Douro, realizzato dall’ingegnere belga Théophile Seyrig. Merita una sosta anche la stazione ferroviaria di São Bento con le sue 20 mila piastrelle blu, che illustrano alcuni momenti importanti della storia portoghese, uno dei posti più fotografati della città, insieme alla Igreja do Carmo e alla Capela das Almas, altri due splendidi esemplari della splendida arte degli azulejos.

Per un tuffo nella quotidianità è d’obbligo un giro al Mercado do Bolhão, il più famoso della città, le cui origini risalgono al 1850. Al suo interno è possibile acquistare prodotti freschi di tutti i tipi, dai formaggi tipici al pesce appena pescato. Il luogo ideale dove assaggiare anche i pasteis de nata, i tipici e gustosi dolci locali. Per un panorama mozzafiato sui tetti di Porto conviene salire sulla Torre dos Clérigos (“torre dei chierici”), che raggiunge un’altezza di 76 metri. Progettata dall’architetto italiano Niccolò Nasoni, contiene una scalinata a chiocciola di ben 225 gradini. Dulcis in fundo, da vedere c’è il Palácio da Bolsa, un posto che celebra la ricchezza dei commerci portoghesi. Costruito fra il 1842 e il 1910 ha il suo fiore all’occhiello nel Salone Arabo, sala da ballo decorata con motivi moreschi e ricoperta da quasi 18 kg d’oro.

Alla fonte del Duoro per capire meglio perchè il porto è così speciale

Per un’esperienza ancora più immersiva alla scoperta del porto e per comprendere meglio il grande successo di questo delizioso vino, basta prendere il treno o la barca per andare nel Duoro, dove si trovano i vigneti. Un luogo magico, reso ancora più speciale dal tragitto per raggiungerlo. Sia in treno che con la storica locomotiva a vapore o la crociera fluviale che parte da Pinhão, si attraversano paesaggi incantati, immersi in un’atmosfera vintage e surreale. Un modo per rendere questo viaggio a Porto veramente indimenticabile.