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Benvenuto Brunello 2016: un millesimo da incorniciare

Gli assaggi delle etichette del Brunello di Montalcino 2016 che più ci hanno entusiasmato durante l’evento Benvenuto Brunello Off 2021

Consorzio del Vino Brunello di Montalcino
Chiostro del Museo di Montalcino – Brunello Off

In occasione di Benvenuto Brunello Off 2021, la kermesse organizzata dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino presso il Chiostro del Museo di Montalcino, è stato ufficialmente presentato alla stampa il nuovo millesimo 2016, oltre alla Selezione 2016, la Riserva 2015, il Rosso di Montalcino 2019, il Moscadello e il S. Antimo Rosso e Bianco.

L’evento è stata un’occasione unica per degustare le etichette di oltre 140 diversi produttori e toccare con mano il grande potenziale di una delle denominazioni simbolo dell’eccellenza enoica del nostro paese.

I riflettori erano puntati soprattutto sul 2016, considerato da molti un millesimo eccezionale. Se il 2015 è stato giudicato come un anno da incorniciare, il 2016 ha, infatti, tutte le carte in regola per lasciare il segno, superando addirittura il 2010, ad oggi una delle annate migliori di sempre.

Il millesimo 2016: un’annata a cinque stelle

Il primo riconoscimento arriva dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino che assegna al 2016 il titolo di annata a cinque stelle, complice anche il favorevole andamento climatico, giudizio condiviso anche dai più influenti critici enoici del mondo.

Andamento climatico del 2016

Montalcino – Toscana – Benvenuto Brunello 2021 Off

Uno dei fattori principali che ha consentito di raggiungere un elevato livello qualitativo delle uve è stato sicuramente l’eccezionale andamento climatico: l’inverno – piuttosto asciutto e non troppo rigido – è stato accompagnato da una primavera abbastanza piovosa, che ha favorito la fioritura e l’allegazione. Durante l’estate calda e secca, nonostante le temperature superiori ai 30 gradi era presente una buona escursione termica tra giorno e notte, che ha contribuito a dar vita a vini eccellenti e di grande impatto. Le scarse precipitazioni nei mesi di agosto, settembre e ottobre, hanno poi creato le condizioni ottimali per la vendemmia.

Il resto è stato fatto dall’eccezionale terroir di Montalcino, unico nel suo genere, e dalla passione e competenza dei viticoltori, che negli ultimi anni stanno affinando e migliorando sempre di più le tecniche di vinificazione del sangiovese e la capacità produttiva.

I Brunelli di Montalcino 2016: molti vini ad un passo dalla perfezione

Brunello di Montalcino - 2016
Brunello di Montalcino – Annata 2016 – La nostra selezione

Il Brunello di Montalcino prodotto con le uve del millesimo 2016, sia dai piccoli produttori che dai brand più blasonati, ha raggiunto punte d’eccellenza sbalorditive, come dimostra il livello medio dei vini degustati.

Dei 142 produttori che hanno partecipato alla kermesse di Brunello Off, diverse etichette sono state valutate da autorevoli fonti internazionali ad un livello prossimo alla perfezione. A più di una etichetta sono stati assegnati i punteggi di 100/99/98.

La quasi totalità dei vini da noi degustati (circa 65 etichette tra millesimo 2016, selezioni e riserve) si attesta su livelli di eccellenza molto elevati, contesto che rende molto arduo identificare dei veri e propri fuoriclasse.

In generale, i vini del 2016 sono vini estremamente raffinati, nonostante la spiccata personalità, che colpiscono per l’ampiezza del ventaglio olfattivo. Si tratta di vini con forte prevalenza fruttata, fini ed eleganti, capaci di differenziarsi gli uni dagli altri grazie alla loro diversa identità territoriale e in grado di regalare esperienze sensoriali uniche e irripetibili. Il tocco elegante e la finezza ritornano all’assaggio, dove la potenza, la struttura, i tannini ben definiti e la vivace freschezza, che ne assicura la longevità, sono controbilanciati da morbidezza, equilibrio ed armonia.

La nostra selezione degli assaggi TOP

I nostri sommelier si sono concentrati principalmente sul Brunello 2016, di cui vi proponiamo le etichette che ci hanno emozionato di più tra quelle degustate.

Brunello di Montalcino – 2016 – La nostra selezione

GIODOProfilo olfattivo incredibilmente ampio e inebriante: esordio fruttato con predominanza di lamponi e ribes rosso, su cui si innescano note speziate, con evidenti riconoscimenti di pepe nero, alle quali si aggiungono sentori tostati, balsamici, minerali e sfumature di liquirizia. All’assaggio è sontuoso, ricco, elegante, sostenuto da brillante acidità, con tannini ben integrati arricchiti da un’interessante sapidità. Eccellente persistenza. Un vero capolavoro di fascia di prezzo medio-alta. Prezzo indicativo sui principali siti di e-commerce: 120 €.

CIACCI PICCOLOMINI D’ARAGONAPianrosso – E’ un Brunello prodotto solo nelle annate migliori con uve provenienti esclusivamente dai vigneti di Pianrosso. Rappresenta in modo autorevole sia l’azienda che il terroir. Quadro olfattivo di grande finezza, intenso e complesso. Note speziate e di sottobosco fanno da corredo a sensazioni di frutta matura a bacca rossa che sfumano in echi eterei con ricordi di cioccolato e caffè. Vino armonico, di grande eleganza anche in bocca con tannini ben equilibrati e notevole persistenza fruttata. Fascia di prezzo media: 60 €.

CAPANNA I vigneti dell’azienda sono collocati nella zona di Montosoli, una delle migliori del territorio. Apre con note fruttate molto intense (lamponi, more, tamarindo e marasca), che si armonizzano in modo elegante con ricordi di ginepro, chiodi di garofano ed altri sentori speziati. Le nuance tipiche della macchia mediterranea accrescono la complessità olfattiva, mentre in sottofondo fanno capolino echi di liquirizia dati dal legno. Sorso ben bilanciato, ma con una vivace spalla acida. Ottima trama tannica e struttura, grande persistenza con finale fruttato. Fascia di prezzo media. Il costo di 40 € lo rende un buon rapporto qualità/prezzo.

CASANOVA DI NERI – il Brunello di Montalcino selezione Tenuta Nuova 2016 è un vino aristocratico, frutto di una vision pionieristica ed innovativa, e nasce da un clone di Sangiovese del vigneto Cerretalto impiantato su vigneti posizionati a sud di Montalcino, dove nessuno aveva pensato di coltivare il sangiovese grosso. Il 2016 è un Brunello importante, profondo, che unisce struttura ad eleganza. All’olfatto è particolarmente fine, intenso e complesso: un esplosione di mirtilli e altri frutti di bosco uniti a spezie (per lo più cardamomo, ginepro, pepe verde) e sentori mediterranei (alloro, rosmarino), ai quali si aggiungono note tostate (tabacco, pipa da sigaro, polvere di caffè) e accenti balsamici con ricordi mentolati. Al sorso è sapido e persistente. I tannini vivaci e la freschezza ancora esuberante rivelano una personalità indomita e lasciano presagire interessanti evoluzioni. Fascia di prezzo: medio-alta: 99 €.

COLD’ORCIA Intensità lievemente inferiore rispetto agli altri sopracitati, ma ampio e signorile: qui l’esordio è di viola essiccata, sottobosco e humus con reminiscenze agrumate. Sfilano, poi, in crescendo, confettura di mirtilli, prugna, liquirizia, cuoio e note balsamiche con ricordi di eucalipto. Il gusto è avvolgente, con tannini levigati ed aggraziati, sorretti da sofisticata e pregiata acidità e sapidità. Finale di frutti rossi. Fascia di prezzo: € 30. Per la redazione uno dei migliori rapporti qualità/prezzo.

BARICCIselezione Montosoli – Anche in questo caso colpisce l’ampio ventaglio olfattivo e di grande spessore, che spazia dai toni fruttati (gelso, amarena, tamarindo), alle spezie (cannella, bacca di ginepro, liquerizia), ai sentori balsamici (eucalipto, malva, goudron) e tostati. Sorso che incalza in modo dinamico. L’alcolicità risulta ben mitigata dalla freschezza e dai tannini. Finale potente, sontuoso, denso e materico. Fascia di prezzo: 53 €.

Da includere tra gli assaggi top del Brunello 2016 anche: Banfi, sia Poggio delle Mura che Il Marrucheto , Canalicchio di Sopra selezione Le Casaccia, Le Chiuse, Poggio di sotto, Altesino, Carpineto, Pietroso, Talenti, Cinelli Colombini selezione Prime Donne, Le Ragnaie e Mastrojanni.

Tra questi, merita una menzione particolare Carpineto, che con i sui vigneti a 600 metri s.l.m. è una delle aziende più alte della denominazione. In questo caso si può simpaticamente parlare di “Brunello di Montagna”. Un vino aristocratico, che colpisce per la notevole personalità e per la vibrante freschezza, che nasconde, a nostro avviso, una grandissima potenzialità evolutiva.