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Ristorante Adelaide: la gemma gourmet di Palazzo Borghese

Emozioni culinarie da non perdere tra cucina d’autore, aristocratica eleganza ed ambiente intimo ed eclettico dei salotti romani      

Tra i posti più affascinanti dove scoprire l’anima autentica della città eterna, c’è sicuramente il rione Campo Marzio, uno dei più affascinanti della città, dove si trovano i siti più alla moda, come Piazza di Spagna e Trinità dei Monti. Basta, però, allontanarsi anche pochi passi da Via Condotti, per trovare un’atmosfera completamente diversa, quella che si respira intorno a Palazzo Borghese, considerato per la sua architettura una delle “quattro meraviglie” della città.

L’Hotel 5 stelle lusso Vilòn: un’esclusiva oasi di ospitalità custodita all’interno di Palazzo Borghese

Un tempo di proprietà della principesca famiglia romana dei Borghese, il Palazzo risale alla metà del Sedicesimo secolo e conserva ancora intatto il suo fascino senza tempo. Ed è proprio qui, all’interno di un’ala di questa splendida dimora storica, che si trova il lussuoso Hotel Vilòn, l’esclusivo 5 stelle Lusso della Shedir Collection, che fa parte del gruppo Small Luxury Hotel of the World. Questa gemma, che rende omaggio all’accoglienza e all’ospitalità italiana, mantiene tutta l’allure del passato, al quale si aggiungono un tocco esotico, cosmopolita e contemporaneo, ed incarna in modo esemplare l’essenza della Dolce Vita.

All’interno dell’Hotel Vilòn si trova il Ristorante di Fine Dining Adelaide, scrigno di aristocratica raffinatezza, aperto anche a chi non soggiorna nella struttura. Questo tempio gourmet, già segnalato Michelin, rende omaggio alla principessa Adelaide Borghese de la Roche Foucauld, dalla quale prende il nome e di cui esprime classe, eleganza ed ecletticità.

Quaranta posti a sedere tra interno e patio: l’ambiente giusto da riservare per colazioni, pranzi, aperitivi e cene

L’accesso discreto al Vilòn ed al suo ristorante è un preludio all’intimità e all’esclusività che si sperimentano all’interno. In linea con il concept dell’hotel, molto attento alla privacy e alla riservatezza dei suoi ospiti, l’ingresso, è indicato in modo poco vistoso. Basta varcare il piccolo portoncino che affaccia su Via dell’Arancio, una strada defilata del centro poco lontana dal lungotevere, per essere catapultati in una dimensione quasi onirica, sospesa tra sogno e realtà.

Superata la Reception dell’Hotel, percorrendo il piccolo corridoio si arriva al Lounge Bar e alle due sale da pranzo, una interna ed un patio all’esterno, immerso nel verde, dove si cela un’altra piccola saletta, ancora più riservata, ideale per le cene d’affari o le occasioni speciali. Un contesto bellissimo di giorno, quando si respira un’atmosfera bohemien, ma soprattutto la sera, quando le candele rendono l’ambiente ancora più romantico e suggestivo. Il grande bancone e i divanetti stilosi fanno da palcoscenico ad aperitivi e dopo cena, in quello che viene soprannominato il salotto.

La sala da pranzo e il lounge evocano l’ambiente intimo dei salotti romani di fine ‘800

L’ambiente raffinato e lussuoso, simbolo di una Roma eclettica ed elegante, evoca il ricordo e l’intimità dei salotti romani delle case patrizie, tanto celebri a fine ‘800. Luoghi esclusivi, solitamente gestiti da nobildonne romane e frequentati dalle figure di spicco dell’epoca, dove socializzare, discutere di arte, letteratura e cultura in genere e confrontarsi, scambiandosi le proprie idee. Particolari in stile art deco, memorie seicentesche, arredi vintage anni ’20 e ’30, ricordi di viaggio, soprattutto provenienti dall’Oriente, quadri sia classici che astratti, si mescolano con oggetti di design. Stili diversi sono magistralmente combinati tra loro con innegabile buon gusto, per dar vita ad emozioni e suggestioni. Notevole anche l’impatto cromatico, con colori che spaziano dal verde petrolio all’arancione.

Lusso, confort, calma e tranquillità si fondono insieme in un contesto molto chic e di classe. Uno spazio intimo e familiare accoglie gli ospiti in un’atmosfera esotica e di sofisticata eleganza. A ricordare il tepore di casa, la bella biblioteca alla parete, su cui si trovano libri di ogni tipo, ispirati soprattutto ai viaggi. Niente è fuori posto e tutto sembra uscito da una rivista patinata di Interior Design. Nemmeno la rivista di moda posta in modo quasi distratto su un tavolino accanto ad oggetti d’argento, sembra essere funzionale a soddisfare una sensibilità fotografica e a celebrare un imperante senso estetico ispirato al buon gusto.

Table ware e mise en place

Il lusso si esprime nell’attenzione ai particolari, coi piatti di finissima porcellana, dai disegni floreali, che contrastano con il colore verde petrolio del tavolo, che mette in particolare risalto la bellezza dei bicchieri in cristallo. Vino bianco servito in bicchieri gelati, che permettono di mantenere la temperatura. Dettagli che fanno la differenza.

Lo chef e i suoi menù creativi

La cucina è affidata al talentuoso Chef Gabriele Muro, originario di Procida ma romano d’adozione, approdato al ristorante Adelaide dopo una serie di esperienze con alcuni importanti chef, come Pietro Leeman al Joia di Milano, Ramon Freixa al El Raco den Freixa di Barcellona e Philipe Chevrier, Due Stelle Michelin, al Domaine de Chateauvieux di Satigny vicino Ginevra, e dopo aver lavorato da Achilli al Parlamento per circa un anno.

Lo chef porta in tavola i sapori della sua terra, che si mescolano con la tradizione romana e si arricchiscono con ingredienti provenienti da altre culture e tradizioni culinarie, oltre a spunti ed ispirazioni tratti dai suoi molteplici viaggi in giro per il mondo, in particolare nel continente asiatico. Il tutto viene rivisitato con estro e fantasia in modo inedito e contemporaneo, puntando sull’armonia dei sapori ma sempre senza rinunciare a dare un tocco originale. Sicuramente intriganti anche i nomi dei piatti, come “The red side of the Moon”, “Appunti di viaggio” o “Napoli Tokio andata e ritorno”, che proiettano il commensale in un’altra dimensione e lo preparano al viaggio sensoriale che sta per iniziare.

Il menù cambia a seconda delle stagioni e particolare importanza viene attribuita alla selezione delle materie prime. Oltre alle proposte à la carte, è possibile scegliere tra due percorsi di degustazione pensati dallo chef, uno a base di pesce e l’altro vegetariano, con calici in abbinamento proposti dal bravissimo e attento sommelier e maitre de salle. Decisamente ben fornita, la carta dei vini copre tutte le regioni italiane, proponendo un’ampia scelta tra i grandi classici italiani e piccole chicche enologiche dall’eccellente rapporto qualità prezzo, insieme ad una interessante selezione di champagne.

Percorso di degustazione

In attesa di accomodarsi si può fare una sosta nei salottini davanti al Lounge Bar, dove godersi il piacere di un cocktail o di un calice di bollicine, come il Franciacorta Mirabella Blanc de Blanc Edea, da abbinare a sfiziosi finger food, come le tartelle traforate con salmone e barbabietola, che la salsa di barbecue contribuisce a rendere particolarmente gustose, o ad olive aromatizzate agli agrumi.

Il percorso di degustazione è un intercedere di diverse sensazioni che coinvolgono tutti i sensi.

Il “vizietto”, un gustosissimo sandwich con spigola, scarola ripassata e harissa, salsa di origine africana, è uno dei piatti signature del locale. Un tripudio equilibrato di sapori con la sapidità che fa da filo conduttore e la salsa harissa che conferisce un tocco di originalità e di particolarità a questo piatto veramente sfizioso, dalla presentazione anche molto accattivante. In abbinamento, Poggio dei Gelsi di Cotarella 2021, con profumi di frutta tropicale ed un gusto fresco e minerale.

“Napoli Tokio solo andata”, genovese di seppie in raviolo, dashi e olio al prezzemolo, con ravioli dal gusto molto delicato, un equilibrio armonioso di sapori del mare. In abbinamento, Balbino di Terenzi, Vermentino di Maremma Toscana 2022, dal quadro olfattivo molto variegato, con nuance di fiori bianchi, frutta a polpa bianca, pera, melone e lievi sfumature erbacee.

Capriccio d’estate con linguine di gragnano, mantecate ai ricci di mare, carpaccio di pezzogna, menta, polvere di capperi e limone candito, che conferisce freschezza e sorprende il palato. In abbinamento, Chardonnay Filebasse 2022 di Viberti prodotto in Piemonte, un vino dalla gradevole mineralità.

La Livornese, triglia arrosto ed in tartare con riduzione di salsa alla livornese e carote, un connubio di sapori mediterranei, abbinata ad un calice di Voglar, Sauvignon dell’Alto Adige, che esprime al naso sensazioni di frutta tropicale, agrumi e delicate note erbacee.

L’Oro di Procida, un vero e proprio must, un dessert superlativo realizzato dal pastry chef di Otranto che stupisce l’ospite con effetti speciali. Una mousse composta da limone e cioccolato bianco, presentata in modo molto scenico con ghiaccio secco fumante. Un vero e proprio capolavoro di bontà. In abbinamento Bukkaram, l’eccellente passito siciliano di Marco de Bartoli, Sole d’Agosto del 2021, assolutamente perfetto.

Un’esperienza resa ancora più intensa ed appagante dal sapiente wine pairing proposto, capace di creare un’assoluta armonia tra cibo e vino, che si esaltano a vicenda. Complimenti all’intera squadra, che ha dato prova di riuscire a lavorare in modo decisamente affiatato.

Per informazioni

Adelaide – Hotel  Vilòn

Via dell’Arancio, 69 – 00186 Roma

tel. 06/878187

www.hotelVilòn.com