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Secondo l’indagine promossa da Wiko gli italiani riscoprono i fornelli

Il connubio tra Italia e la buona Cucina è indiscutibile. Il Bel Paese ha dato i natali ad alcuni dei prodotti e piatti più famosi e amati nel mondo, contribuendo a diffondere il luogo comune secondo cui in ogni italiano (o quasi) si nasconde un vero e proprio chef provetto. Oggi più che mai questa credenza, che fino a ieri ci faceva sorridere, sembra essere diventata una realtà consolidata anche per i meno avvezzi a questo mondo. Basta infatti fare un giro tra feed e bacheche dei principali social network per trovare migliaia di post, foto, dirette e video di ricette per ogni gusto ed esigenza: comfort food, cucina regionale, nouvelle cuisine, cucina vegetariana o etnica per i più cosmopoliti. Ma cos’hanno in comune tutti questi sapori così diversi tra loro? Semplice, un unico hashtag: “home made”.

Ebbene sì, oltre ad aver risvegliato i nostri appetiti, questo lockdown ha davvero riavvicinato gli italiani ai fornelli. A confermarlo, oltre che la corsa al lievito, è l’83% degli intervistati da Wiko – brand di telefonia franco-cinese – che sulla sua Instagram community ha condotto un sondaggio con l’obiettivo di indagare le abitudini culinarie e alimentari ai tempi della quarantena. Necessità, diletto, sfoggio della propria virtù o anti-stress, non importa la ragione, perché più della metà è d’accordo sul fatto che se si cucina, lo si fa bene e con un’attenzione particolare al cibo sano (56%), riducendo il consumo di piatti precotti e confezionati.

Ben venga la cucina del riuso e le ricette svuota-frigo, preferite dal 74%, perché se da un lato strizzano l’occhio al portafogli, dall’altro danno la possibilità, soprattutto in questo periodo, di prestare più attenzione agli sprechi ed evitarli secondo l’85% dei rispondenti.

Su un altro punto non si transige: la scusa del frigo “a portata di mano” non regge per il 66% dei partecipanti al sondaggio. Con un occhio alla linea, i pasti si fanno più regolari e la tavola si apparecchia per colazione, pranzo e cena. E, colpo di scena, quando il piatto è pronto, per il 53% dei rispondenti si mangia: non c’è tempo per condivisioni sui social o foto artistiche perché, dopo tanto impegno, non sia mai che il cibo si raffreddi. A incrementare la rete di ricette, foto e video ci pensa il restante 47%.

“In un momento storico come quello che stiamo vivendo, siamo inondati da informazioni via web, social, TV e giornali sul cibo e sui valori nutrizionali degli alimenti che consumiamo. Ma il rischio, troppo spesso, è quello di dimenticare che il cibo è prima di tutto nutrimento, per il corpo e per la mente” – spiega la nutrizionista e biologa Valeria Tabasso. “È importante quindi approfittare di questo tempo libero per cimentarsi in preparazioni sane e gustose, che appaghino tutti i nostri sensi, concedendosi per una volta di pranzare con calma assaporando gusti e sapori con consapevolezza. È molto più importante concentrarsi sul senso di sazietà più che sulle calorie assunte con il singolo pasto e imparare a sperimentare piatti semplici e colorati, magari cominciando a fare amicizia con i legumi, che spesso sono così poco considerati!”