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BONAIRE: la perla più incontaminata delle Antille Olandesi

Mar dei Caraibi: Bonaire, una chicca fuori dai soliti percorsi turistici con paesaggi meravigliosi e snorkeling superlativo              

Bonaire è l’isola che non ti aspetti, una meta di nicchia nel mare dei Caraibi, ancora poco conosciuta dal turismo internazionale. Mentre l’aereo scende verso l’aereoporto Flamingo, eccola che appare al viaggiatore: una superficie di piccole dimensioni, prevalentemente pianeggiante, arida e desertica, con le coste lambite da acque cristalline color blu cobalto. A prima vista, dall’alto, non sembra nulla di eccezionale. Niente distese di spiaggia bianca con vegetazione lussureggiante come nelle cartoline dei Caraibi, solo cactus e rocce, ma, come spesso accade, non bisogna mai fermarsi alle apparenze. Il forte potere attrattivo di quest’isola selvaggia e incontaminata si scopre, infatti, piano piano, girovagando in loco. È sufficiente, infatti, trascorrere, poche ore sull’isola per rimanerne incantati e per innamorarsene perdutamente.

Insieme a Curacao e Aruba, Bonaire fa parte delle Antille Olandesi soprannominate dell’ABC, situate al largo delle Coste del Venezuela. Ha il vantaggio di appartenere ad un’area geografica solitamente non toccata dai cicloni che, oltre ad avare un mare stupendo, gode di un clima caldo tutto l’anno. Contrariamente ad Aruba, la sorella più americanizzata, Bonaire conserva ancora intatto il suo fascino caraibico ed esibisce una personalità che recepisce tradizioni, usi e costumi dei popoli che qui si sono avvicendati. Un mix di culture diverse che convivono in armonia.

A stupire il visitatore, oltre alle bellezze naturalistiche è la sua duplice anima. Da una parte la natura incontaminata e primordiale, che attrae viaggiatori amanti degli sport, dell’avventura e della tranquillità. Dall’altra gli eleganti resort, i graziosi negozietti, l’ampia gamma di ristoranti, la vivace vita notturna della capitale in grado di incontrare i gusti di una clientela esigente, desiderosa di affiancare al mare anche confort, divertimento e mondanità.

Bonaire: il rispetto dell’ambiente nel DNA degli abitanti

Un luogo dove c’è massima attenzione per la tutela dell’ambiente e la sostenibilità, valori che fanno parte del DNA degli abitanti e si declinano in diversi progetti. Bonaire è stato il primo stato al mondo ad istituire un parco marino, con lo scopo di tutelare il reef, la sua flora e fauna. Oltre ai due parchi attualmente esistenti, molte sono le iniziative green attive, come il progetto di tutela delle tartarughe e il santuario degli asinelli, entrambe trasformate in veri e propri punti di interesse turistici dai quali ottenere fondi.

Il Bonaire National Marine Park: l’incredibile tesoro dell’isola

Il fiore all’occhiello di Bonaire è lo spettacolare mondo sottomarino che ruota intorno alla meravigliosa barriera corallina, accessibile fin dalla riva, proclamato riserva naturale protetta dal 1979. Il Bonaire National Marine Park ricopre un’area di circa 2.700 ettari di barriera corallina, grotte sottomarine e mangrovie che circonda tutta l’isola, incluso Klein Bonaire, il piccolo isolotto situato a pochi chilometri dal territorio principale. I fondali raggiungono una profondità di 60 metri. La sua salvaguardia è garantita dalla tassa d’accesso di 75$.

Bonaire è considerata il paradiso per i sub, che non solo possono contare su oltre 90 siti, ma hanno anche l’opportunità di immergersi direttamente dalla riva organizzandosi in autonomia. La vicinanza dei fondali coralliferi alla spiaggia e la carenza di piogge che rendono l’acqua nitida e cristallina trasformano lo snorkelling in un’esperienza unica, coinvolgente ed entusiasmante. È sufficiente, infatti, entrare in acqua senza allontanarsi molto da riva, per essere catapultati in un affascinante mondo sommerso brulicante di vita, popolato da miriade di pesci variopinti di ogni specie, colore e dimensione. Tra i vari incontri che si possono fare in acqua è frequente imbattersi in tartarughe, che nuotano placide e indisturbate anche a pochi metri dal bagnasciuga, in tonni, barracuda e pesci pappagallo. Un’entusiasmante ed appassionante avventura da vivere a occhi aperti, come in un documentario, che sicuramente renderà felici anche i bambini. Non di rado, da alcuni punti di osservazione dell’isola, in lontananza, è possibile avvistare persino i delfini.

Le spiagge TOP – la classifica delle migliori spiagge

Le dimensioni di Bonaire sono piuttosto ridotte ed è possibile girarla e spostarsi tra le varie spiagge in poche ore. La costa alterna acque calme, dove praticare il nuoto e lo snorkelling, a zone con forte vento che diventano luoghi ideali per il kite e wind surf.

Bachelor’s Beach: scorcio di struggente bellezza e punto ideale per ammirare il tramonto

Bachelor’s Beach, situata nella zona di Belem (la migliore dove alloggiare oltre alla capitale), può essere tranquillamente considerata una delle spiagge più spettacolari dell’isola. È una piccola striscia sottile di sabbia, alla quale si accede da 5 o 6 gradini, nascosta da un costone di roccia e situata a ridosso di un parcheggio che costeggia la strada. Anche se non c’è spazio per sdraiarsi, nè per lettini o sdraio, offre un colpo d’occhio stupefacente che sembra uscito dalla tela di un pittore. Di giorno, l’acqua cristallina e trasparente che degrada dolcemente, si declina in mille sfumature di turchese dai toni vividi e intensi. La sabbia, talmente chiara da essere abbagliante, crea un contrasto cromatico di forte impatto visivo, che lascia senza fiato. La sera, quando il cielo si tinge di rosso fuoco, i tavolini sopra la spiaggia diventano il palcoscenico ideale per assistere al tramonto.

1000 passi: tantissimi pesci e snorkeling incredibile soprattutto verso sera

La spiaggia di 1000 passi prende questo nome dai gradini che bisogna scendere per accedervi. È una piccola lingua di spiaggia, fatta di sassi e coralli rotti, davanti a cui si apre un mare bellissimo, sia per i colori intensi visti da fuori che per lo snorkeling, che qui è veramente strepitoso. Una pianta secolare, con i suoi rami intrecciati disegna geometrie concentriche, che offrono riparo dal sole anche a lucertole e iguane. Dall’alto la vista sulla costa è meravigliosa. Complice la scarsità delle precipitazioni, l’acqua è così trasparente che anche guardando verso gli abissi i pesci appaiono vividi nei loro sgargianti colori.

Klein Bonaire: l’isola disabitata dove godersi mare e snorkelling in solitudine

Klein Bonaire è la piccola isoletta desertica, situata ad 1 km dalla costa, disabitata e selvaggia. Quando non è meta dei grandi tour organizzati, provenienti dalle grandi navi da crociera, è un luogo magico. Ospita la spiaggia più bella della regione, No Name Beach, una lunga distesa di sabbia color borotalco lambita dal mare blu dei Caraibi. Complice l’assenza di siti e di abitanti, lo snorkelling qui è veramente superlativo. L’isola è raggiungibile con il traghetto, che parte da diverse location della capitale. È possibile raggiungere l’isola anche affittando una barca privata senza o con conducente.

Te Amo beach: la spiaggia dei locali

Per un incontro ravvicinato con le tartarughe si può andare anche a Te Amo Beach, dove la corrente non è forte, si può nuotare in mezzo ai bellissimi fondali di corallo vicini a riva e ammirare i variopinti pesci del reef. Questa spiaggia, posizionata vicino all’aeroporto, è una delle più popolari tra la gente del posto. Come in tutte le spiagge pubbliche, non ci sono ombrelloni attrezzati e i punti d’ombra sono veramente limitati, per cui è necessario organizzarsi per conto proprio. Dal lunedì al sabato, due venditori ambulanti vendono spuntini e bevande, tra cui il gustosissimo hamburger di tonno con chips, che ha al suo interno dei filetti di pesce fresco appena scottato: una vera delizia da provare.

Le escursioni da non perdere

Tra le principali attrazioni, oltre alle spiagge ci sono il Washington Stangbaal National Park, l’escursione all’isola di Klein Bonaire, la visita delle aride coste del sud con le sue saline e i fenicotteri rosa, la zona di Lac Bay con le sue foreste di mangrovie. Per immergersi nella vita locale è d’obbligo trascorrere almeno una serata nella capitale Kralendijk in uno dei suoi ristorantini e pianificare una visita a Rincoln, il primo insediamento di Bonaire. Tutto il territorio è, infatti, veramente bellissimo, sia a sud che a nord e offre panorami mozzafiato.

Il Washington National Park

Il parco occupa una porzione molto importante dell’isola, circa un quinto, e merita una visita. È possibile fare il tour lungo, che passa per tutti i punti di interesse (Boka Chikitu, Boka Kokolishi, Malmok, Playa Bengè), per fermarsi nelle spiagge di Wayaka, che, anche se di piccole dimensioni da sola vale la visita, e di Boca Slagbaai, una delle spiagge più belle dell’isola.

All’interno del parco si snodano diversi percorsi, fattibili in auto (solo 4×4), a piedi o in mountain bike, che regalano scorci mozzafiato: foreste di cactus, campi di aloe, formazioni rocciose, laghi salati, grotte calcaree, dune di sabbia, sfiatatoi e terrazze calcaree fatiscenti offrono rifugio a numerose piante e animali particolari. Qui è facile incontrare iguane, lucertole, variopinti uccelli di varie dimensioni, tra cui tantissimi fenicotteri, oltre ad asini e capre. Il tour breve arriva alla costa attraversando una foresta di cactus, simbolo per eccellenza della flora dell’isola, con esemplari dalle dimensioni veramente imponenti. All’interno del parco non ci sono bar, ma solo aree attrezzate per il pic-nic, per cui è consigliato portarsi da mangiare e da bere. C’è una tassa di ingresso che permette l’accesso per un anno intero. Molto scenografica anche la vista della laguna interna prima dell’accesso al parco.

Rincoln: la città più antica dove vivono antiche tradizioni

Uscendo dal parco si prosegue per Rincoln, la città più antica dell’isola di Bonaire fondata oltre 5 secoli fà dagli spagnoli, dove un tempo erano alloggiati gli schiavi che lavoravano alle saline. Il paese, in perfetto stile caraibico, sorge ai piedi di una parete rocciosa cosparsa di piante di cactus. Oltre alla chiesetta di Saint Ludovicus Bertrando, di color giallo pastello, una tappa d’obbligo per i palati curiosi è la distilleria Cadushi, dove tra l’altro è prodotto il famoso “spirito di Bonaire” o Cadushi, un liquore ottenuto dalla fermentazione del cactus. È possibile degustare i prodotti dell’azienda nel cortile dopo una visita guidata e gratuita dove viene spiegato tutto il processo di produzione. Al Magazzino di Rej, edificio trasformato in un museo culturale dove farsi un’idea della storia e del passato di Bonaire, una volta al mese si tiene il mercato cultural, dove si possono degustare i cibi locali. Girovagando per le strade è facile imbattersi anche in capre a passeggio, che sono allevate in quest’area.

Fascino e suggestioni del selvaggio sud est dell’isola

Un’escursione entusiasmante che sicuramente non lascerà delusi è la visita della zona sud est dell’isola, da fare in macchina o in bike. Il percorso si snoda lungo una strada panoramica costiera che. parte da Belem, per percorrere tutto il periplo sud est dell’isola. Si attraversano le bellissime spiagge quasi desertiche agitate dal vento e le immense distese di saline, superando le capanne degli schiavi ed il mulino con i fenicotteri fino ad arrivare a Lac Bay.

Nella zona delle saline si possono ammirare i grandi cumuli di sale bianco come la neve prodotti dall’azienda locale e, accanto ad essi, i bacini dove l’acqua dell’oceano ristagna ed evapora per produrre il sale. Un paesaggio affascinante caratterizzato da grandi contrasti cromatici: i fenicotteri rosa si confondono quasi con l’acqua dalle mille sfumature che contrasta con il bianco e con il celeste del cielo. Un luogo che suscita meraviglia. Proseguendo, sulla strada s’incontrano anche le vecchie capanne degli schiavi, strutture coloratissime, retaggio storico del passato e testimonianza di un triste periodo della storia di Bonaire.

Lac Bay: il regno degli sport acquatici, tra vento, mangrovie e atmosfere coloniali

Nella baia di Lac Bay (località Cai) l’acqua è di color verde chiaro e molto bassa, requisito che la rende ideale per il surf. Questa baia, così come tutte le spiagge del nord, è il regno del windsurf e kite surf ed è considerata una delle destinazioni migliori a livello mondiale per il windsurf. Lac Bay è, inoltre, l’habitat ideale per tartarughe verdi, stelle marine, spugne e fenicotteri.

Nella vicina foresta di mangrovie, uno scrigno ecologico, si possono anche fare appassionanti tour col kayak tra le mangrovie, mentre il Bistrot Sorobon organizza la sera e la mattina lezioni di yoga sulla spiaggia.

 

Kralendijk: una città dall’aspetto olandese ma dall’animo caraibico

La capitale Kralendijk è un vivace paesino, situato in riva al mare, caratterizzato da edifici variopinti dalle tinte sgargianti che si alternano a pittoreschi edifici coloniali. I ricordi della dominazione olandese aleggiano tra le strade pulite, ordinate e tranquille, mentre la vicinanza ai Caraibi si coglie nell’atmosfera giocosa che si anima soprattutto durante i week-end. Nelle giornate di festa, i locali si radunano sulle spiagge o sul lungomare. In attesa del tramonto, in città i bambini sguazzano nelle due piscine naturali rubate al mare, mentre gli adulti chiacchierano davanti ad improvvisate tavole imbandite con snack e spuntini preparati a mano. Passeggiando sul lungomare può accadere di imbattersi in insolite competizioni, durante le quali si può assistere a prodigiose performance di surfisti che cavalcano le onde ed esibiscono il loro talento, eseguendo salti e mirabolanti acrobazie. Quando il cielo si illumina con i colori accesi del tramonto, il lungomare si trasforma in un luogo magico dove potersi rilassare dopo una giornata di sole e nuoto, cullati dal rumore del mare in compagnia di un invitante cocktail tropicale, di un bicchiere di vino o di una birra. Tra gli eventi più importanti sicuramente c’è il carnevale.

Molti anche i ristoranti e i locali dove trascorrere piacevoli momenti in compagnia di buon cibo e vino.

Dove mangiare e bere: le nostre scelte

L’offerta gastronomica risente delle varie contaminazioni delle tradizioni culinarie dei popoli che si sono avvicendati sull’isola e delle influenze occidentali. La cucina internazionale è praticamente presente ovunque, quella locale è abbastanza semplice e vanta diverse specialità come lo stufato di capra e l’iguana, il funchi tortino di polenta e mais, la zuppa di okra, gli involtini di capra. Tra i must c’è ovviamente c’è il pesce, sempre molto fresco, ma anche la carne è in genere di ottima qualità. Spesso in prossimità delle spiagge ci sono ambulanti che vendono fast food, bevande e cocktail.

Tra i ristoranti maggiormente ricchi di atmosfera, che meritano una visita anche solo per la location e per l’ambiente elegante e raffinato, due indirizzi da annotare sono Sebastian’s e Karel’s Beach Restaurant, entrambi con i tavolini direttamente sul mare. Il primo, più adatto alle coppie, ha un’atmosfera elegante e raffinata, mentre il secondo permette di cenare ammirando numerosi branchi di pesci, con esemplari che superano il metro di lunghezza, che nuotano in libertà illuminati da tenui bagliori azzurri. Tutto servito direttamente a bordo mare.

Un’altra istituzione è il Bobbejan’s Take away: in bassa stagione è aperto solo nel weekend e propone pietanze con pesce e carne alla griglia a prezzi modici. Il Bistrot Sorobon a Lac Bay è un altro luogo fantastico dove pranzare, cenare o bere un drink: le sale interne sono arredate in modo elegante e raffinato, con oggetti e allestimenti che evocano atmosfere coloniali. Per immergervi tra gli usi e costumi locali basta, poi, andare a Rincoln, dove si trovano diversi ristoranti caratteristici come la Posada Para Mira, che in carta propone diverse specialità locali accanto a piatti di cucina tipici riadattati al gusto internazionale.

Tra i caffè più trendy c’è il Cuba compagnia, un locale sul lungomare dove oltre al caffè cubano si possono gustare deliziosi moijto e piatti fusion. Il giovedì l’atmosfera si scalda grazie ai ballerini che danzano la salsa. Infine, se avete nostalgia dell’Italia o semplicemente volete degustare un espresso o cappuccino fatti a regola d’arte, fermatevi al Tecnobar Airport Bonaire, il bar dell’aeroporto. Il locale è gestito da un italiano di Piacenza che vive a Bonaire ormai da svariati anni, che, oltre al migliore caffè dell’isola propone anche specialità italiane e internazionali.