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Valle Isarco: emozioni da vivere tra natura, cibo e vino

Una vacanza ricca di sorprese per assaporare l’essenza dell’ospitalità e i piaceri della vita di un Alto Adige ancora inedito e poco conosciuto

Davanti agli occhi la vista mozzafiato delle Dolomiti e dei pascoli sconfinati delle malghe che si gode dall’Alpe di Villandro. Sulla pelle il piacevole tepore e la sensazione rigenerante che si prova dopo una sauna nell’intimità della propria stanza a Castel Steinbock. Nell’aria il profumo delle erbe aromatiche di montagna, mentre è ancora vivo nella memoria il ricordo degli infiniti silenzi di una natura  incontaminata o dei sapori del territorio, degustati dopo una lunga camminata.

Vedute sulle Dolomiti dall’Alpe di Villandro

Questo è solo un piccolo assaggio di ciò che può offrire un soggiorno in Valle Isarco (in tedesco Eisacktal), la piccola vallata dalla forma lunga e stretta scavata dal fiume Isarco, custodita tra Bolzano e Bressanone.

Un posto magico, fuori dal tempo e dai percorsi del turismo di massa, dove la vita scorre lenta, tra prodotti genuini e cordialità degli abitanti nel rispetto dell’ambiente, ai confini tra cultura mitteleuropea ed italiana.

Crocevia tra Germania, Austria e Italia, da qui è possibile visitare le principali attrazioni storico-artistiche dell’Alto Adige, oltre che fare trekking, ciclismo, praticare sport come lo sci o il golf, rilassarsi, assaggiare le specialità locali e andare in giro per le cantine.

Un eden per chi è alla ricerca di emozioni autentiche che riserva inattese sorprese anche dal punto di vista enogastronomico. Molto ampia è, infatti, l’offerta di ristoranti, agriturismi, baite e masi, che propongono un tipo di cucina che varia da tradizionale a proposte di fine dining, per un appassionante viaggio nei sapori di un Alto Adige inedito, tutto da scoprire.

Quando andare

La Valle Isarco è un posto in grado di incantare il visitatore in ogni stagione. Il luogo ideale dove staccare la spina, sia per un weekend che per periodi più lunghi.

D’inverno, quando le cime delle montagne e i pascoli si ammantano di neve, si trasforma in un paradiso per lo sci da fondo e le escursioni invernali, mentre durante le altre stagioni è la meta ideale per fare ciclismo, rilassanti passeggiate, trekking d’alta quota o visitare i dintorni. In primavera, quando i campi si coprono di fiori, è il momento migliore per ammirare la genziana, mentre d’estate è facile incontrare mucche al pascolo, pecore o cavalli. Particolarmente suggestivo è l’autunno grazie al meraviglioso spettacolo offerto dal foliage.

Per gli amanti del vino e del buon cibo ci sono  molti interessanti eventi dedicati all’enogastronomia, come per esempio il Festival dei vini bianchi della Valle Isarco, che si tiene a fine maggio. Questa manifestazione permette di mettere a confronto i vari vitigni della denominazione Valle Isarco ed i vini dei diversi produttori  – conosciuti dagli intenditori come i grandi bianchi del nord –  espressione di una viticultura eroica i cui frutti variano a seconda di altitudine, microclima, interpretazioni produttive.

Cosa vedere nei dintorni: principali attrazioni, attività ed esperienze

Abbazie millenarie, castelli dipinti, borghi medievali, natura selvaggia, panorami incantati, alpeggi, aria pura: molte sono le ragioni per visitare la Valle Isarco, a partire dalle svariate attrazioni capaci di rendere il soggiorno entusiasmante.

In questa zona di confine l’anima germanica è ancora fortemente radicata. Si riflette nelle architetture delle case, nella cucina tipica, nelle tradizioni e nella lingua che parlano gli abitanti, principalmente tedesco.

Chiusa durante il Sabiona22 Festival dedicato ai vini della Valle Isarco

Le tre perle della Valle Isarco sono Bressanone, centro episcopale fino al 6° secolo, Vipiteno, delizioso paesino dal centro medievale, e Chiusa (in tedesco Klausen), la romantica cittadina amata anche da Dürer. Quest’ultima, già eletta tra i borghi più belli d’Italia, è accessibile dall’autostrada che porta da Bolzano al Brennero.

Lo spettacolare Monastero di Sabiona, abbarbicato su di una rupe, domina la cittadina medievale situata sulle rive dell’Isonzo. Oggi come ieri dà il benvenuto ai viandanti che arrivano in città. Un luogo mistico che si visita in silenzio, prima di tuffarsi tra i vicoli stretti, le chiese gotiche e le affascinanti facciate della pittoresca cittadina degli artisti, dove il tempo sembra essersi fermato.

In meno di un’ora si raggiungono Merano e Bolzano, complici gli eccellenti collegamenti e gli efficienti mezzi di trasporto (un’apposita card permette di fruire gratuitamente di treni, bus, funivie, in modo da non dover utilizzare la propria automobile).

Da Chiusa parte la salita che porta a Villandro, un suggestivo paese situato a 880 metri di quota, costellato da graziose strutture alberghiere e agriturismi, ottimo punto di partenza per andare alla scoperta del territorio.

Alpeggi in quota – pascoli e pino Mugo

Proseguendo per la strada si raggiunge l’Alpe di Villandro (in tedesco – Villanderer Alm), situata ai piedi del Monte Villandro (2.509 m s.l.m.), la cima più meridionale della cresta orientale delle Alpi Sarentine. Meno conosciuta della vicina Alpe di Siusi, abbraccia i comuni di Sarentino, Barbiano (dove ci sono anche delle belle cascate), Chiusa e Villandro.

Con una superficie di ben 20 km² ed un’estensione di 1.700 m s.l.m è l’alpeggio più grande ed uno dei più belli d’Europa: imperdibile meta di trekking dove partono molti percorsi che portano fino alle malghe d’alta quota. Itinerari immersi nel silenzio più profondo di una natura incontrastata, percorribili sia a piedi che in bicicletta (disponibile anche l’e-bike), che si snodano tra malghe, pascoli assolati, ruscelli dalle acque pulite e cristalline sullo sfondo delle spettacolari vedute sulle Dolomiti, patrimonio dell’Unesco, tra le più belle di tutto l’Alto Adige.

Numerose le baite dislocate su vari percorsi (oltre 100) trasformate in luoghi di ristoro dove sostare per gustare i piatti tipici altoatesini, come la merenda tirolese a base di speck, formaggio e pane.

Il frutto del Pino Mugo

Seguendo il profumo della resina e dei pini, lungo il sentiero del Pino Mugo – uno dei più affascinanti – si raggiunge la distilleria Marzuner Schupfe, dove si può scoprire come viene prodotto l’olio estratto dal frutto di questo cespuglio sempreverde che cresce ai margini del bosco o acquistare uno dei diversi prodotti realizzati con esso, come la grappa.

I più audaci possono spingersi fino alla mistica Chiesetta del Morto sull’Alpe a 2.186 m: dedicata a coloro che perirono durante la peste è diventata una vera e propria istituzione, dove i pellegrini di tutti i dintorni si recano ancora oggi per commemorare i propri cari.

 

Far conoscere il territorio, le sue potenzialità per portare il turismo ad un livello successivo, in grado di attrarre una clientela responsabile, attenta all’ambiente e desiderosa di vivere esperienze autentiche fuori dai soliti percorsi, promuovendo il vino ed il cibo di qualità”, questo l’impegno di Michael Hinteregger, il giovane ed intraprendente direttore della Società Cooperativa Turistica di Chiusa, Barbiano, Velturno e Villandro.

Momenti conviviali tra buon cibo e vino

Un obiettivo da raggiungere puntando anche sulle strade dei sapori, come il sentiero delle prugne a Barbiano (periodo migliore tra aprile e maggio), il sentiero del vino tra i vigneti di Leithach e le tenute agricole o il sentiero delle castagne (molto suggestivo durante il foliage) con le escursioni organizzate in occasione del Törggelen, la festa della pigiatura dell’uva. In particolare, questa antica usanza della Valle Isarco, che inizia a fine vendemmia, è un’occasione divertente di ritrovo tra passeggiate nei boschi, osterie, castagne e vino nuovo, durante la quale si cammina, si gusta, si beve e si canta mentre si passa da un punto di ristoro all’altro.

Canederli e crauti, due simboli della cucina altoatesina

I contadini e i viticoltori in questo periodo aprono aziende agricole, cantine, “masi” e “stube” e accolgono i visitatori offrendo le specialità della cucina altoatesina, tra cui i famosi canederli, gli schnutzcrafen (ravioli tipici), le salsicce fatte in casa, i krapfen, le frittelle con marmellata, le castagne arrosto. Tutto innaffiato da mosto d’uva e dal vino nuovo.

Tra le cantine è da non perdere la visita di quella di Cantina di Novacella, una delle  più antiche del mondo. L’enoteca vende oltre 200 prodotti provenienti da diverse abbazie europee e propone diverse formule di degustazione. Merita una sosta anche il monastero ed il giardino storico adornato da fontane in stile barocco, aiuole fiorite e alberi secolari.

Tutte esperienze che permettono di vivere il territorio e comprendere meglio la sua anima e la sua unicità.

Dove dormire: la nostra scelta

Castel Steinbock di Villandro: l’essenza dell’ospitalità e del lusso tra wellness, vino e fine dining

Castel Steinbock e la sua proprietaria Elisabeth Rabensteiner

Castel Steinbock – Luxury Suites – Soulful Food a Villandro è un ottimo punto di partenza per esplorare la Valle Isarco e l’Alto Adige, consigliato soprattutto per buongustai ed amanti di un concetto di lusso essenziale e del buon vino. Un indirizzo dove il semplice soggiorno diventa una vera e propria esperienza in sé.

La tipica e romantica Stube tirolese di Castel Steinbock

Diversamente dalla tipica, sconfinata proposta degli Hotel di lusso, in quest’esclusivo albergo si celebra l’essenza dell’ospitalità e del buon vivere, prediligendo la qualità alla quantità.

L’hotel, che conserva ancora intatto l’antico splendore, è stato ricavato all’interno di un maniero del 1200, un tempo residenza di un importante produttore di speck, e poi, acquisito e ristrutturato dalla famiglia Rabensteiner.

In quest’affascinante dimora, ricca di charme e dotata di tutti i confort, si può trovare tutto ciò che è necessario per un soggiorno indimenticabile. Ogni particolare è stato accuratamente studiato per coccolare gli ospiti e ruota intorno a pochi elementi chiave: ambiente esclusivo, rilassante e raffinato, servizio attento, competente e cordiale, tranquillità e piacere dei sensi.

Suite con sauna privata – l’ultima frontiera del wellness

La struttura, inaugurata ad aprile 2022, è stata sottoposta ad un restauro che ha portato da 22 a 12 il numero delle stanze. Le spaziose suite – dotate tutte di sauna privata per garantire privacy e intimità, ultima frontiera del wellness – sono realizzate con materiali locali ed eco-sostenibili.

Gli accostamenti cromatici, gli arredi moderni, gli scenografici lampadari ed i suggestivi giochi di luce soffusa sono funzionali a creare un’atmosfera calda ed accogliente. Molto chic sono anche i radiatori e la vasca a libera installazione dal grande impatto estetico. Persino i prodotti per il bagno – di qualità superiore allo standard – e gli allestimenti firmati da Antonio Lupi, leader di settore, interpretano la natura del posto.

Castel Steinbock – Sala interna

Per mantenere il giusto equilibrio tra moderno e antico, gli elementi di design sono armoniosamente alternati a particolari tipici della tradizione tirolese, che esprimono l’essenza dell’Alto Adige.

Chi lo desidera, può concedersi il piacere di un whiskey pagando solo quanto consumato secondo le regole dell’Honesty Bar.  La ricca colazione a buffet, a base di prodotti del territorio sia dolci che salati – viene servita a buffet nella stube, ma su richiesta può essere portata anche in camera senza costi aggiuntivi.

Dove mangiare: la proposta gastronomica di Castel Steinbock

Proposte gourmet e rivisitazione creativa dei sapori tradizionali

Tra i must da non perdere durante il soggiorno a Castel Steinbock è la cena, sia per chi vuole provare la cucina tipica  locale che per coloro che ricercano qualcosa di più sofisticato e creativo.

L’albergo dispone di tre diversi ristoranti, accessibili anche a coloro che non soggiornano nella struttura, con caratteristiche diverse tra loro: quello in Terrazza regala una vista spettacolare sulle Dolomiti, mentre gli altri due, situati nelle sale all’interno tra cui la Stube in stile tirolese, sono più intimi, suggestivi e romantici.

La proposta culinaria, una vera e propria delizia sia per gli occhi che per il palato, spazia da un menù tipico a percorsi di degustazione gourmet di fine dining con calice abbinato ad ogni portata. Per gli ospiti dell’albergo, su richiesta, è disponibile anche la mezza pensione, con un menù dedicato.

Lo chef Tomek Kinder

La cucina è affidata allo chef Tomek Kinder, polacco con padre tedesco approdato a Villandro dopo aver maturato diverse esperienze in giro per l’Europa – tra cui l’ultima nel ristorante stellato di Cesenatico “La Buca” – e alla sua brigata.

I piatti creativi, originali e mai scontati – dalla presentazione scenografica – sembrano autentiche opere d’arte. Un trionfo di sapori – sempre ben bilanciati e mai eccessivi – che trae spunto dalle cucine regionali, ma con un’apertura al mondo, soprattutto alla cucina francese. Particolare attenzione è rivolta alla selezione delle materie prime, di alta qualità, con predilezione per ingredienti, ove possibile, freschi di stagione e a km zero. L’approccio etico e sostenibile si ritrova in tutte le sue creazioni, realizzate seguendo un’impostazione volta a ridurre al minimo gli sprechi. Così accade che persino la spina del pesce diventa parte nella mise en place o l’astice viene avvolto da una patina trasparente e commestibile che ricorda la plastica di cui traboccano gli oceani, un monito per ricordare l’importanza di rispettare l’ambiente circostante.

I menù sono stagionali e rappresentano il risultato di un lungo lavoro di squadra svolto insieme a alla brigata: senza il parere favorevole di tutti il piatto non entra in lista e si continua a sperimentare perfezionando la ricetta.

Elisabeth Rabensteiner, proprietaria di Castel Steinbock

Elisabeth Rabensteiner, la padrona di casa, oltre che garantire un servizio gentile ed impeccabile è anche un’esperta sommelier, sempre pronta a consigliare agli ospiti l’etichetta che meglio si accompagna coi prelibati piatti cucinati dallo chef.

Tra queste mura vige una regola non scritta: “Il bicchiere non deve essere mai vuoto ed ogni momento della giornata è una buona occasione per brindare”. Un’abitudine alla quale ci si abitua velocemente, considerato l’eccellente livello della carta dei vini, contenente sia brand noti che vere e proprie chicche del territorio.

Vale il viaggio: una notte in baita a 2000 metri sull’Alpe di Villandro

Soggiorno in quota in baita

Per un’esperienza veramente memorabile consigliamo di trascorrere qualche notte in alta quota sull’Alpe di Fuchs (Fuchs Alm). Elisabeth dispone anche di una nuova baita a 2000 metri di recente costruzione, che da quest’estate potrà essere affittata sia per il pernottamento che per eventi o feste con amici.

Un modo per entrare in completa sintonia con la natura, assaporare il piacere del silenzio contemplando la maestosità delle Dolomiti, con in mano un calice di vino mentre si aspetta che il sole tramonti ed il cielo si riempia di stelle.

 

Per informazioni:

Castel Steinbock – Via Defregger 14 – 39040 Villandro – Bz -Tel.+39 0472 843 111, email:info@zumsteinbock.com; Sito web: https://www.ansitzsteinbock.com/it

Tourist info Chiusa – Tel.+39 0472847 424; Email:info@klausen.it; sito web: https://www.klausen.it/it/il-team.html