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Tre Cristi Milano: quando la cucina diventa arte

I menù gourmet che nobilitano anche le parti meno pregiate dei cibi a cura di Gianni Tarabini

Quasi per caso ci siamo imbattuti in questo locale. Situato nel cuore dell’avveniristica zona di Porta Nuova Varesine a Milano, proprio sotto le Tre Torri, il ristorante Tre Cristi accoglie i suoi ospiti in un ambiente intimo ed elegante. Pochi tavoli, circa 35 coperti, una cantina a vista, tovaglie bianche e arredi minimalisti. Alle pareti quadri più o meno astratti che raffigurano verdure.

Sui tavoli curiose ed originali sculture ispirate sempre ai vegetali. Broccoli,cavolfiori, gambi di sedano anticipano alcuni elementi che si ritrovano nel menù, rivisitati in modo singolare e inconsueto.

Sullo sfondo, da una vetrata si intravede la cucina con lo chef che con il suo staff sembra danzare tra piatti e padelle.

Da gennaio 2019 è arrivato Gianni Tarabini, Franco Alberti, giovane chef, che ha portato con se, oltre a tutta l’esuberanza e la passione della sua giovane età, l’esperienza maturata con alcuni tra i più accreditati big del settore (tra cui Alan Ducasse, Gualtiero Marchesi, Bottura, solo per citarne alcuni).

Dotato di un’innata abilità che lo ha già portato a ricevere diversi premi  e riconoscimenti (miglior chef pasticcere e miglior cuoco under 30 per Identità Golose) sta ridando lustro ad un locale che negli ultimi anni ha visto il succedersi di diversi chef.

Il menù degustazione “A due passi da Milano” è dedicato al capoluogo meneghino: 10 portate basate su ingredienti stagionali ispirati alla cucina lombarda, che portano in tavola prodotti combinati in modo inedito e creativo provenienti da piccoli produttori di nicchia, che distano solo pochi chilometri da Milano.

Già dagli antipasti si capisce che non si tratta di una cena tradizionale, ma una vera e propria esperienza sensoriale.

Come benvenuto viene servito su uno stampo a forma di cavolfiore un insolito gambo del medesimo ortaggio intinto nella barbabietola, un’idea che nasce dal desiderio di rendere nobili tutti gli ingredienti, anche quelli considerati meno pregiati. Il tutto accompagnato da una bevanda di erbe orientali dal gusto deciso e particolare.

Servito in abbinamento con un calice di eccellente champagne rosè, il Gran Cru Brut Rosè Nicolas Maillart, arriva uno dei simboli di Milano: un panettone in versione mignon accompagnato da una salsa allo zabaione salato.

 

Tradizione e innovazione si alternano nelle varie proposte dello chef in un gioco di illusioni sensoriali, accompagnandoci in un viaggio tra sfumature di sapori, da quelli più delicati a quelli più forti, passando dallo speziato all’amaro al dolce.

Ogni ingrediente è selezionato con cura, secondo i dettami di una filosofia ecosostenibile e attenta all’ambiente. Ogni piatto esalta le singole materie prime, talvolta presentate in diverse consistenze, come nel caso del Topinambur alla brace con la sua  crema, custodito all’interno di un’invitante bolla di pane croccante.

La degustazione procede con un alternarsi di diversi sapori, ora decisi ora delicati, che esprimono una cucina di forte personalità, che vuole stupire, sorprendere e divertire.

Tra le pietanze che sono già diventate un simbolo del ristorante il risotto giallo con gallina croccante, anche questo condito con una gustosa quanto inattesa riduzione di fegatini, che stimola le papille gustative e il pre-dessert “non è cioccolato” a base niente meno che di aglio nero. Tutti abbinamenti inconsueti frutto di uno stile decisamente molto estroso e creativo che lascia trapelare la voglia dello chef di distinguersi, sperimentare ed osare.

Notevole e di qualità anche la carta dei vini, creata dal direttore di sala Monica Angeli, sommelier di grande competenza e disponibilità. In lista etichette accuratamente selezionate di piccoli produttori, tra cui anche alcuni IGT decisamente interessanti e con un buon rapporto qualità prezzo, che contribuiscono ad accrescere l’esperienza gustativa.

Vino e cibo rappresentano, infatti, per il Ristorante Tre Cristi, due elementi di fondamentale importanza, che si integrano tra loro. Diverse sfaccettature di una stessa anima.

Dulcis in fundo meritano una menzione speciale anche i piatti, veri e propri oggetti artistici, unici e particolarissimi nel loro design, ideati partendo dalla pura materia prima grazie all’utilizzo di una stampante 3D che ne ha realizzato il calco. Curato nei minimi dettagli, pulito,essenziale ed ispirato ad un grande senso estetico anche l’impiattamento, che diventa esso stesso uno strumento per amplificare i sensi.

Un ristorante dove la cucina diventa un’opera d’arte, che a nostro avviso ha tutte le carte in regola per far parlare di se e soddisfare anche i palati più esigenti.