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Il Viandante del Cielo: la wine boutique italiana di Skywalker Vineyards

Dall’acquisto di un antico Convento per l’ospitalità alla produzione di vini biologici espressione del territorio tra vecchio e nuovo mondo    

Il fascino ancestrale di un antico monastero del XVI° secolo – ora trasformato in lussuosa casa vacanze privata -, tradizioni secolari che si perpetuano nel tempo, una natura incontaminata d’incomparabile bellezza che riconcilia l’anima con il divino: questo è solo un anticipo di ciò che si trova nel piccolo angolo di paradiso dove dimora l’azienda il “Viandante del Cielo“, i cui vini sono stati presentati Venerdì 4 marzo, presso il ristorante Il Liberty di Milano, in abbinamento ad un menù dedicato.

A raccontare la storia, la filosofia e i vini di questa piccola realtà enoica umbra sono intervenuti il direttore generale Joao Almeida e l’enologo Maurizio Castelli, persona di grande esperienza e competenza nonchè profondo conoscitore del terroir e dei vitigni dell’Italia centrale, che ha seguito la Cantina fin dai suoi primi passi.

La Cantina, Wine Boutique in Italia del gruppo americano Skywalker Vineyards

Il “Viandante del cielo” è un’azienda biologica, dedita all’accoglienza e alla produzione di vino ed olio. E’ situata in Umbria, a Passignano Sul Trasimeno, sulla sponda settentrionale dell’omonimo lago, ai confini con la Toscana.

Con i suoi 4 ettari vitati, rappresenta una vera e propria boutique del vino, molto attenta alla cura dei particolati, all’ambiente e alle peculiarità del territorio circostante, di cui esprime in modo esemplare le potenzialità.

La società fa parte del gruppo californiano “Skywalker Vineyards“, un marchio già celebre per i vini prodotti in California (come Summit Skywalker Ranch e Marin County) e nel sud della Francia, in Provenza, nella Tenuta di Château Margüi acquisita nel 2017.

Il nome, le origini e la storia

Il nome particolarmente suggestivo, “Viandante del Cielo“, anticipa già la bella storia di questo gioiello enoico dell’Umbria.

Tutto iniziò, infatti, con l’acquisto nel 2007 del Convento dei Cappuccini Minori e dei 24 ettari di terreno circostanti. L’idea iniziale era quella di restaurare l’antico monastero per proporre ai turisti un’accogliente ed elegante struttura dover poter vivere una vacanza tranquilla a contatto con la natura, conoscere il territorio e rilassarsi in un contesto unico.

Poi, i vecchi terrazzamenti lasciati dai frati, la lunga tradizione vitivinicola del territorio e le condizioni pedoclimatiche ideali per lo sviluppo della vite hanno fatto il resto, inducendo la proprietà a portare la magia di questi luoghi anche nel bicchiere.

E’ iniziata, così, l’avventura nel mondo del vino: nel 2013, sono partiti i lavori per convertire il terreno intorno al convento, mentre nel 2020 è stata inaugurata la nuova e moderna Cantina, una mirabile struttura architettonica incastonata nella collina che usa tecnologie all’avanguardia.

La filosofia dell’azienda

Nella produzione vinicola si ritrovano i capisaldi della filosofia del gruppo: ottenere vini pregiati dal carattere eccezionale, rispettare l’ambiente, esprimere al meglio le potenzialità del terroir promuovendo il giusto mix tra contemporaneità e tradizione e facendo da ponte tra Vecchio e Nuovo Mondo.

Le scelte produttive

Le scelte agronomiche e produttive sono state affidate ad un team di esperti coordinati dall’enologo Castelli, a cui è stata data carta bianca e la libertà di sperimentare, per, poi, aggiustare dove necessario: un processo in itinere per raggiungere la perfezione.

Ad ispirare le decisioni sia agricole che di cantina è stato principalmente il desiderio di trovare soluzioni nuove adatte al territorio, mantenendo al tempo stesso le tradizioni rurali della Regione e ponendo particolare attenzione anche alla sostenibilità.

Così, le terrazze esposte a sud, est e ovest sono state piantate con un mix di uve autoctone, tra cui le varietà più rappresentative dell’Umbria come il Grechetto, che convivono fianco a fianco con vitigni minori. Ne sono un esempio il Foglia Tonda e il Sanforte, coltivati sui dolci pendii della regione, in queste zone di confine, da secoli, forse millenni.

Per produrre vini che rispecchiano anche l’animo cosmopolita di Viandante del Cielo sono state piantati anche uvaggi internazionali, che trovano nel microclima di questi luoghi un habitat ideale.

Le viti sono circondate da ulivi centenari, boschi secolari e colture tradizionali, come tabacco e cereali. Per arricchire ulteriormente il terreno – estremamente friabile, povero, prevalentemente costituito da arenaria – si pratica il sovescio ed un tipo di agricoltura “promiscua”.

Anche le tecniche di vinificazione, fermentazione, decantazione e invecchiamento sono state pensate senza lasciare nulla al caso: dall’uso differenziato del cemento non vetrificato e dell’acciaio, alla forma a tulipano dei tini e al ponderato utilizzo del legno (ottenuto impiegando un mix di botti e barrique nuove e di diversi passaggi) per ottenere un impatto equilibrato e poco invasivo.

In linea con l’animo biologico dell’azienda, non si utilizzano diserbanti, l’uso della solforosa è limitato ed i lieviti sono rigorosamente autoctoni e accuratamente selezionati.

I vini

La prima annata prodotta interamente nella nuova struttura è la 2020, ottenuta da vigne coltivate esclusivamente nella tenuta con metodi biologici e curate, potate e vendemmiate a mano secondo una tradizione collaudata nel tempo.

Al momento sono in commercio le seguenti tre etichette, un bianco e due rossi, tutte e tre “Indicazione Geografica Tipica” (IGT), decisione presa per favorire la sperimentazione senza dover rispettare le regole rigide di una denominazione:

  • Lungolago Umbria IGT;
  • Pristinvm Umbria IGT;
  • Il Viandante del Cielo Umbria IGT – l’ultimo nato.

Impressioni durante la degustazione

Lungolago Umbria IGT – Annata 2020

Lungolago è il bianco di Viandante del Cielo, un blend di 85% Chardonnay e 15% Grechetto, un simbolo perfetto del terroir lacustre da cui prende il nome. Un vino decisamente interessante considerata la sua giovane età con un ottimo potenziale evolutivo.

Note di degustazione

Esame visivo: manto color oro intenso dai riflessi brillanti.

Esame olfattivo: profilo olfattivo elegante incentrato su frutta a polpa bianca, agrumi e tocchi esotici, sentori che si accompagnano a nuance speziate e di erbe aromatiche per, poi, dissolversi tra richiami balsamici. Nel complesso, esibisce un’intensità ed una complessità che non ci si aspetta da un vino così giovane. A conquistare sono soprattutto gli evidenti cenni di menta piperita, tipici del Grechetto, che sfumano in lontani ricordi di arancia.

Esame gusto-olfattivo: al palato si presenta sofisticato, dotato di un certo carattere, espresso dalla spiccata sapidità e dai guizzi di vivace acidità che accompagnano un assaggio avvolgente. Note lontane di pietra bagnata contribuiscono a rimarcare la componente minerale. Epilogo lungo e persistente con ritorni di agrumi e mandorla.

Abbinamenti: perfetto in abbinamento alla focaccia con pancetta piacentina e fiori di zucchina in tempura proposta dallo chef.

Pristinvm Umbria IGT – Annate 2018 – 2019

Il Pristinvm – che in latino significa “originale, vecchio, antico” – è l’omaggio dell’azienda alla millenaria storia enologica dell’Italia centrale. Questa etichetta, imbottigliata per la prima volta nel 2018, è stata, poi, sottoposta ad un processo di continuo miglioramento tramite piccoli aggiustamenti.

Le varietà autoctone coltivate qui nel corso dei secoli vengono trattate con le più recenti tecniche di viticoltura e vinificazione e miscelate in proporzioni variabili a seconda del raccolto di ogni anno, col fine di produrre un vino di elevata finezza.

Il blend è composto da 85% Ciliegiolo e 15% Foglia Tonda, Pugnitello e Sanforte, questi ultimi introdotti per stabilizzare il colore instabile del Ciliegiolo e accuratamente dosati per creare il giusto equilibrio sia cromatico che gusto-olfattivo.

L’assaggio sia dell’annata 2018 che della 2019 ci ha permesso di cogliere le differenze date dal clima, dagli aggiustamenti e dall’evoluzione.

Note di degustazione

La versione 2019 rispetto alla 2018 si arricchisce di maggior grazia, eleganza e rotondità. Il risultato è un rosso fine ed equilibrato, che esibisce un buon corredo sia olfattivo che gustativo e risulta completo e semplice da bere.

Esame visivo: rosso rubino profondo, ma vivido.

Esame olfattivo: lo spettro olfattivo è incentrato su piccoli frutti neri, in primis more e mirtilli, che risultano ben integrati all’interno di una raffinata impalcatura speziata che gioca su tocchi di pepe nero e ricordi tostati.

Esame gusto-olfattivo: il sorso è piacevole e si manifesta con un tannino ben modellato e vellutato, che non oscura la freschezza e la struttura. La bella acidità invoglia alla beva e preannuncia una certa longevità. Finale persistente ed energico coerente con le percezioni olfattive.

Abbinamenti: proposto in abbinamento al risotto alla zucca mantovana. I lievi tocchi di pepe presenti richiamano le note speziate del vino.

Viandante del Cielo Umbria IGT – Annata 2018

Questo vino rosso dal taglio bordolese punta sui vitigni internazionali ed è la creazione più audace dell’azienda. E’ composto principalmente da Cabernet Sauvignon (85%) con l’importante supporto del Merlot (15%). Sebbene le varietà siano internazionali, il terroir lacustre esercita una forte influenza e lo rende una variante distintamente umbra sul tema.

Note di degustazione

Esame visivo: rubino quasi impenetrabile, dai bagliori vivaci.

Esame olfattivo: quadro odoroso avvolgente, elegante ed equilibrato, con nuance di ribes nero e frutti di bosco uniti a effluvi di marasca, che introducono toni di tabacco, sensazioni terrose e accenti speziati. Il legno risulta ben dosato: dona il suo tocco arricchendo l’esperienza organolettica, senza prevaricare sul carattere del vino.

Esame gusto-olfattivo: vibrante e dinamico al palato con tannini robusti, ma a grana fine ed avvolgente. Sofisticato e succulento mostra un bell’equilibrio tra struttura, freschezza e sapidità. Finale lungo che saprà concedersi nel tempo.

Abbinamenti: proposto in abbinamento a Guancia di vitello con gremolada in agro.

Un’azienda decisamente interessante che varrebbe la pena visitare.

Per informazioni

Viandante del Cielo

Passignano Sul Trasimeno (Pg)

winery@viandantedelcielo.com

www.viandantedelcielo.com