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Grignano Wineries: le diverse anime del Chianti Rufina

L’azienda Fattoria Grignano propone eccellenti Chianti DOCG in versione classica accanto ad etichette  innovative e sperimentali            

Rispetto per l’ambiente, ricerca della perfezione qualitativa, desiderio di esprimere al meglio le potenzialità e l’identità del Chianti Rufina – la più piccola e meno conosciuta delle sette zone del Chianti Docg – attraverso la perlustrazione anche di nuovi orizzonti, senza rinunciare alla tradizione: questa la filosofia che ispira Fattoria Grignano, una delle realtà vitivinicole più importanti e rappresentative della provincia di Firenze.

L’azienda, che produce vini e oli biologici, è situata sulle colline nelle immediate vicinanze di Firenze, nei pressi di Pontassieve, all’interno di un territorio di stupefacente bellezza da sempre estremamente vocato per il vino (già durante il Rinascimento, Cosimo III, nel Bando del 24 Settembre 1716 classificava il vino prodotto in quest’area tra i migliori della Toscana).

A raccontare la storia ed i progetti di questa interessante realtà nella splendida cornice di Palazzo Acerbi, in Corso di Porta Romana a Milano, è Tommaso Inghirami, il giovanissimo direttore commerciale e proprietario di Fattoria di Grignano. Un tempo possedimento di Caterina de Medici, qui si produceva il vino tanto apprezzato dalla corte medicea. Dopo l’avvicendarsi di diversi illustri proprietari, il Podere fu acquisito negli anni ’70 dalla famiglia Inghirami di Borgo Sansepolcro, uno dei nomi più insigni e rappresentativi del settore tessile italiano, celebre per la produzione di camicie dal dopoguerra fino ad oggi. Nel 1999 l’acquisizione della Fattoria Pievecchia contribuì ad ampliare ulteriormente i confini della Tenuta, che oggi si estende per oltre 600 ettari ricoperti da vigneti, uliveti, boschi e laghi.

Oggi, questo piccolo gioiello dell’enologia toscana produce olio e vini biologici bianchi, rossi e rosati dal carattere moderno e originale, tra cui eccellenti Chianti Docg caratterizzati da un ottimo rapporto qualità prezzo e resi unici anche grazie alla grande biodiversità del territorio circostante. Da circa 5 anni l’azienda è guidata da Tommaso Inghirami che sta introducendo tante novità, con l’obiettivo di rilanciare il territorio del Chianti Rufina facendo leva su tradizione, sperimentazione e innovazione al fine di fare da traino ad una rinnovata identità territoriale.

Punto di partenza, la convinzione che questa sottozona custodisca una grande potenzialità ancora inespressa, che può essere incanalata proponendo, oltre ai classici della tradizione (di cui Chianti Docg Riserva Poggio Gualtieri è un chiaro esempio) anche vini diversi, basati su rivisitazioni del sangiovese in chiave più contemporanea. Un modo per rivolgersi anche a target di pubblico diversi, più orientati verso vini più semplici, immediati e meno sontuosi rispetto a quelli tipici della tradizione toscana.

La degustazione dei vini più rappresentativi

Le bellissime sale di Palazzo Acerbi a Milano, ricche di storia e di arte, hanno fatto da perfetto palcoscenico al racconto della storia di questa storica realtà vitivinicola protesa tra passato, presente e futuro. La degustazione di alcune delle etichette più rappresentative ha permesso di cogliere le diverse anime dell’azienda e le infinite sfumature dell’incredibile territorio del Chianti Rufina ancora così poco conosciuto. Decisamente interessante l’originalità e la qualità soprattutto delle ultime novità, che ci hanno conquistato per il linguaggio nuovo che propongono. Una chiara dimostrazione di come, oltre al territorio e all’ambiente pedoclimatico, è anche il lavoro, la creatività e l’abilità dell’uomo a fare la differenza nel bicchiere.

Di seguito le nostre impressioni sui vini proposti in degustazione.

Ricamo – Toscana Bianco IGP – 2020

Questo interessante vino bianco fermo Toscana IGP è un blend che unisce l’intensità e l’aromaticità del Moscato (decisamente riconoscibile) all’eleganza e alla struttura dello Chardonnay. Il nome celebra l’antico mestiere di famiglia e lascia trasparire l’anima elegante e fine, frutto di un’accurata cura per i minimi dettagli, proprio come avviene nell’attività artigianale del ricamo.

Di color giallo paglierino, al naso seduce con i suoi profumi fruttati. Leggiadro, fresco e piacevole è un vino ruffiano, adatto a tutti, ideale da bere d’estate, come aperitivo, ma potenzialmente abbinabile anche ai tipici piatti in agrodolce della cucina asiatica.

Singersangio -IGT Toscana Rosso – Il sangiovese che non ti aspetti

Il Singersangio è un’innovativa rivisitazione del sangiovese e si pone come vino di rottura rispetto alla tradizione. Composto per il 100% da uve sangiovese, questo vino rosso sperimentale interpreta il vitigno autoctono toscano in modo inedito e contemporaneo con l’obiettivo di raggiungere una clientela alla ricerca di bevande più semplici ed immediate.

L’originale appellativo di questa etichetta, Singersangio, nasce dall’unione di due mondi e di due passioni di Tommaso Inghirami: la moda e il vino. Il nome, infatti, contiene il termine Singer, la storica macchina da cucire di cui tra l’altro Tommaso è un collezionista, e la parola sangiovese, il principe dei vitigni autoctoni della zona, che ha dato vita ai più grandi vini rossi italiani.

Questo rosso fermo, volutamente vinificato solo in acciaio non seguendo i dettami del metodo applicato nel taglio bordolese, si allontana dai classici rossi toscani della tradizione anche nel processo produttivo. L’obiettivo è chiaro: ritornare alle origini per proporre sul mercato un prodotto semplice, immediato, che esprima in modo chiaro il territorio. Singersangio è un vino sui 12 gradi e mezzo spensierato e sbarazzino, da gustare preferibilmente freddo anche durante le calde giornate estive, magari come aperitivo.

Dal seducente manto cromatico rosso rubino brillante e d’intrigante trasparenza (più simile ad una Schiava che a un Sangiovese), il Singersangio colpisce per la sua esuberante acidità e leggiadra freschezza. Il suo bouquet di suadenti frutti rossi seduce il naso con i suoi effluvi che ricordano il mirto e i lamponi. Ad accompagnare il sorso in modo non aggressivo sono delicati tannini, che regalano sul finale una tenue sensazione di astringenza, mentre in bocca permangono ricordi di succo d’uva. Un vino facilmente bevibile, non impegnativo, di modesta struttura, senza grandi pretese di longevità, in sintesi  un sangiovese che non ci si aspetta.

Ritratto del Cardinale – Chianti Rufina DOCG: uno dei best seller dell’azienda

Quest’etichetta è un Chianti Docg a base sangiovese e cannaiolo e rappresenta uno dei best seller dell’azienda. Il nome si ispira al quadro contenente il ritratto di un Cardinale (probabilmente uno dei vecchi proprietari del palazzo) ritrovato all’interno della villa. È un Chianti prodotto secondo i carismi della tradizione: il blend è composto principalmente da Sangiovese (90%) e Cannaiolo. Le uve sono vendemmiate manualmente a fine settembre e, poi, dopo la malolattica, vengono fatte maturare in botti di rovere con ulteriori 12 mesi di affinamento finale in bottiglia.

Nel calice si presenta di un rosso intenso e profondo, mentre i profumi sono incentrati sul frutto. Piacevole al palato, esibisce una grande tannicità, probabilmente dovuta alla giovane età, accompagnata da una buona struttura e persistenza. Un vino sontuoso, che sarebbe interessante lasciare riposare per valutarne l’evoluzione nel tempo.

Chianti Rufina DOCG Riserva – Poggio Gualtieri – Riserva 2018

Poggio Gualtieri Riserva è sicuramente una delle etichette più rappresentative dell’azienda Fattoria di Grignano ed è la classica espressione del Chianti di questo territorio. Sangiovese in purezza, questo vino è prodotto con le uve raccolte manualmente nella zona di Montefiesole, ad un’altitudine tra 300 e 500 metri sopra il livello del mare. Le uve provengono da una selezione di una single vineyard, un cru come direbbero i francesi. È vinificato in tonnot e Tommaso lo definisce un vino “baroleggiante”, in quanto per la sua produzione si ispira al Barolo. E’ un vino aristocratico, intenso, strutturato ed elegante.

Nel calice si presenta di un bellissimo colore rubino intenso e profondo. Il ventaglio olfattivo è fine e sofisticato. Le note di piccoli frutti rossi, tra cui riconoscimenti di amarena, lamponi e ribes rosso, si dissolvono dentro nuance di vaniglia volutamente appena accennate (l’affinamento avviene in botti di rovere di Slavonia e in barrique di terzo passaggio proprio per non permettere al legno di sovrastare il carattere del vino). Intriganti profumi di sottobosco e macchia mediterranea si perdono in effluvi di tabacco e contribuiscono ad accrescere la complessità e l’intensità olfattiva. All’assaggio esprime una briosa e dinamica acidità, tipica delle uve coltivate a certe altitudini, con tannini ben presenti, definiti e accompagnati da un’eccellente struttura. Epilogo persistente con ritorni di frutta rossa.

Chianti Rufina Riserva Terraelectae Montefiesole – 2019

L’ultimo vino in degustazione è espressione di un nuovo progetto, denominato “Terraelectae“, che unisce 11 produttori del Chianti Rufina della zona di Montefiesole accomunati da un unico desiderio: valorizzare la zona del Rufina, un’area vitivinicola ancora poco conosciuta ma con grandi potenzialità.

Terraelectae è una gran selezione e vuole essere la punta di diamante della DOCG, dal gusto morbido ed accattivante, che mira ad esprimere in modo inequivocabile l’identità territoriale della zona di Montefiesole.

Queste sono, però, solo alcune delle novità: in cantiere anche la produzione di spumanti a base sangiovese da affiancare al Brut Metodo Classico di Grignano, un vino fresco con bollicine fine e persistenti, dal sapore fresco ed agrumato.

Per informazioni

Fattoria di Grignano è in Via di Grignano, 22 – 50065 Pontassieve (FI)

Telefono: +39 055 8398490

Email: info@fattoriadigrignano.com

Web site: www.grignanowinery.com