Elena, Julia e Karoline Walch: l’arte di produrre vini di eccellenza
Il detto “Buon sangue non mente” sembra ritagliato su misura per l’azienda Elena Walch: prima Elena, ora Julia e Karoline
Per estensione dei vigneti Elena Walch è una delle cantine più produttive dell’Alto Adige ed è attualmente considerata come una delle massime espressioni del vino italiano di qualità.
L’azienda ha sede a Tramin (Bolzano) e si estende su una superficie complessiva di 65 ettari di vigneti in zone e terreni estremamente vocati, situati tra i 250 e i 1000 metri sul livello del mare.
Da qualche anno il testimone è passato alla quinta generazione, rappresentata da Julia e Karoline, che dopo gli studi si sono perfezionate in Borgogna, Bordeaux, Australia ad Adelaide, per, poi, iniziare, nel 2003, ad affiancare la madre nella gestione delle tenute.
La storia di questa bellissima azienda familiare, tutta al femminile, che ha modernizzato e rivoluzionato il modo di fare il vino in Alto Adige, è molto avvincente e merita di essere raccontata.
Dalle storica Cantina alla linea Elena Walch
Le origini della Cantina di proprietà della famiglia Walch risalgono al 1869, anche se il nome Elena Walch è stato introdotto successivamente. Un chiaro riconoscimento del grande lavoro svolto per rilanciare e rivoluzionare il vino altoatesino, che ha ormai raggiunto i vertici delle classifiche italiane e internazionali.
L’affascinante storia di Elena Walch, la Grande Dame del vino altoatesino
Pioniera della cultura vinicola moderna, il ruolo della “Grande Dame” del panorama vinicolo altoatesino – così com’è soprannominata nell’ambiente – è stato, infatti, determinante per lo sviluppo dell’azienda e non solo.
La giovane milanese Elena approda in Alto Adige negli anni ’80, quando sposa l’erede dell’azienda vitivinicola Walch. Lascia la professione di architetto per dedicarsi totalmente all’azienda del marito iniziando, così, la sua avventura con il vino, che la porterà ad affermarsi tra le eccellenze italiane.
Vulcanica e determinata a non farsi distrarre dai pregiudizi verso le donne del chiuso ambiente altoatesino, Elena muove i primi passi nel mondo del vino consapevole dell’importanza di “innovare senza perdere le proprie radici, puntando a raggiungere traguardi sempre più importanti”.
Solo pochi anni dopo il suo arrivo in Alto Adige, tiene già a battesimo il suo primo vino, lo Chardonnay “Cardellino” (chardonneret in francese), un vino di grande espressività, che ancora oggi ammalia per la sua elegante personalità, a cui ne seguiranno molti altri, apprezzati e premiati.
Fin dall’inizio mostra un forte orientamento all’innovazione che trasforma in azione prima nel vigneto, poi in Cantina.
Gli interventi sui vigneti
Convinta che il merito di un buon vino derivi prima di tutto dalla terra e dall’ambiente pedo-climatico, riconverte i vigneti dalla pergola al guyot per aumentare la qualità e ridurre le rese per ettaro. Lotta, inoltre, per far riconoscere la denominazione di “vigna” (appellativo che permette di identificare in modo preciso un vigneto, legandolo strettamente al territorio, una sorta di cru alla francese) districandosi tra i meandri delle regolamentazioni e della burocrazia locale, ottenendo la possibilità di esibire la menzione “vigna” in etichetta. Un risultato importante che permette di riconoscere immediatamente il livello di qualità del vino che viene prodotto con le uve dei migliori vigneti.
La lungimiranza dell’intraprendente ed innovativa Elena non si ferma, però, qui. In tempi non sospetti, punta sulla sostenibilità in vigna – un tema in cui peraltro la famiglia Walch ha sempre creduto molto – e interviene anche sulle tecniche di produzione, dando vita ad una cantina all’avanguardia.
L’affinamento nella miniera più alta d’Europa
Un ulteriore testimonianza della cura dei dettagli firmata Elena Walch si ritrova nella scelta di una vecchia miniera a supporto dei processi di maturazione: dal 2011, le Selezioni Elena Walch vengono lasciate affinare nelle gallerie di una miniera in Val Ridanna, dove nel Medioevo veniva estratto argento purissimo. Ciò perchè a 2.000 metri di quota i parametri di temperatura costante a 7°C, umidità al 95%, buio totale e bassa pressione dell’aria sono ideali per estrarre il meglio dai vini, consentendo la maturazione e lo sviluppo di caratteristiche organolettiche che ne sanciscono una qualità superiore.
La gestione di Julia e Karoline nel segno della continuità
Oggi le due figlie di Elena, Julia e Karoline, seguono le orme della madre, adottando la stessa filosofia orientata all’innovazione, ma sempre nel rispetto delle tradizioni.
Basta fare due passi con loro in vigna e sentire con quanto entusiasmo raccontano i loro vini per rendersi conto che hanno ereditato da Elena la stessa passione e ne condividono i valori, la determinazione, il rispetto per la natura e la voglia di sperimentare.
Un passaggio generazionale, quindi, in assoluta continuità che mira a raggiungere gli stessi obiettivi: proporre agli appassionati di vino veri e propri capolavori, dotati di una propria personalità, che esprimano le diverse sfaccettature del territorio e sappiano, soprattutto, sorprendere ed emozionare.
I segreti del successo dei vini Elena Walch: territorio, ambiente, sostenibilità, innovazione, ricerca e selezione
Secondo la famiglia Walch, non è la cantina a fare il vino, ma la cura del terroir, il clima ed una raccolta meticolosa. Ogni bottiglia racconta una storia: l’annata, le caratteristiche del suolo, le peculiarità microclimatiche. E’ frutto della cura e della lavorazione in vigna, oltre che la capacità del produttore di riuscire a far esprimere al meglio il potenziale che la natura offre.
Il terroir,i vitigni di pregio e le caratteristiche pedo-climatiche
Uno dei fattori di successo dei prodotti dell’azienda è sicuramente costituito dal territorio dell’Alto Adige – una zona estremamente vocata per il vino – ed in particolare di alcuni dei vigneti di proprietà, caratterizzati da un suolo e da condizioni pedo-climatico piuttosto variegati e ideali per lo sviluppo della vite.
Le due Tenute di particolare pregio di Elena Walch sono la Vigna Kastelaz e la Vigna Castel Ringberg. La prima è situata a Tramin in un pendio particolarmente ripido con oltre 63° di pendenza, completamente esposta a sud ( rarità per la zona) e situata a 350 metri sul livello del mare. Qui nascono il famoso Gewürztraminer Vigna “Kastelaz” e il Merlot Riserva Vigna “Kastelaz”. La seconda, con i suoi 20 ettari, è la vigna a corpo unico più grande dell’Alto Adige e gode di microclimi diversi, ideali per la coltivazione di bianchi come lo Chardonnay, Sauvignon, Riesling e Pinot Grigio, oltre ai rossi come Lagrein e Cabernet Sauvignon.
L’approccio sostenibile ed il sovescio per far respirare il terreno e promuovere la biodiversità
Particolare attenzione nel vigneto viene rivolta a preservare la biodiversità e garantire che il vigneto cresca sano ricevendo tutto il nutrimento necessario. A tal fine viene utilizzato il sovescio, tra un filare e l’altro cresce l’erba e si trovano piante di legumi, le cui radici ammorbidiscono il terreno. Non vengono impiegati erbicidi e viene utilizzata la tecnica della potatura dolce. Inoltre viene aggiunto compost, per aumentare il quantitativo di humus nel suolo: l’attività del terreno viene, così, stimolata affinchè produca i minerali necessari ad uno sviluppo sano della vite. Tutti accorgimenti che si ritrovano nel calice e contribuiscono ad accresce la qualità, la finezza e la longevità dei vini.
Le innovative tecniche di vinificazione e la modena Cantina ipogea gravitazionale
Introduce nuove tecniche di produzione – che successivamente diverranno di uso comune – come l’impiego di barrique francesi oltre a lavorazioni innovative: estremamente interessante, per esempio, la nuova cantina sotterranea all’avanguardia ed il nuovo impianto tecnologico, che separa con cura i singoli chicchi d’uva dal peduncolo in diversi fasi di selezione perchè giungano intatti all’interno di piccoli tank, per caduta, grazie alla forza di gravità.
Strumenti moderni che convivono con le vecchie bottaie, dove ancora riposa il vino, interamente intagliate in legno e dedicate agli antenati, dei veri e propri capolavori artistici.
La selezione delle uve e la ricerca per ottenere la perfezione
Tutti i vini dell’azienda si basano su un’accurata selezione delle migliori uve di ogni annata, sulla scelta sapiente delle tempistiche di vendemmia, realizzata manualmente, e sono il frutto di una meticolosa ricerca della perfezione.
I vini assolutamente da non perdere firmati Elena Walch
Tra i prodotti di punta dell’azienda, assolutamente da non perdere secondo noi:
- il Gewürztraminer – Gewürztraminer Vigna “Kastelaz” 2019 – 3 bicchieri gambero rosso, varie annate premiate, valutato mediamente sopra i 90 nelle principali guide;
- “Beyond the clouds” 2017, tra i Top 100 vini dell’anno di James Suckling, 4 viti AIS, 5 grappoli Bibenda, 3 bicchieri Gambero Rosso;
- Chardonnay Riserva “Vigna Castel Ringberg” Elena Walch 2017 – 4 viti AIS e valutazioni mediamente sopra i 92;
- Pinot Grigio Vigna “Castel Ringberg” – tra i Top 100 vini dell’anno di James Suckling;
- il Ludwig, Pinot Nero in purezza che si attesta in modo costante tra i migliori Pinot Noir d’Italia con valutazioni mediamente superiori ai 90.
Recentemente è stato presentato l’ultimo capolavoro delle Tenute: la Grand Cuvee ATON Pinot Noir 2017, un vino dalle grandi ambizioni.
L’ospitalità: l’ultimo tocco di classe tra paesaggi incantati e vista mozzafiato
Castel Ringberg, l’antico e fascinoso castello di famiglia, è aperto al pubblico e propone un punto di vendita vini e visite guidate dei vigneti adiacenti con degustazione finale dei vini dell’azienda, accompagnati da selezionati prodotti tipici del territorio – a km zero e d’eccellente qualità – come formaggi di malga, erborinati, speck.
Un luogo veramente incantevole, dove concedersi il piacere di un calice di vino seduti in terrazza con davanti la vista mozzafiato del Lago di Caldaro e delle vigne sottostanti, uno degli scorci più suggestivi dell’intera zona.
Un ottimo modo per staccare la spina e riconciliarsi col mondo.
Per informazioni
Elena Walch srl
Castel Ringberg & Kastelaz
Hoferstr. 1 – 39040 Tramin (BZ)