StoriesWine People

Elisabetta Gnudi Angelini: dal mondo del cinema a quello del vino

Dal mondo del cinema a quello del vino: non è una fiction, ma la storia di una donna di successo 

Quando il cognome da nubile di tua madre è Uva e nasci a settembre, il mese della vendemmia, del 1955, l’anno di nascita del Brunello di Montalcino – che con la Riserva 1955 di Biondi Santi è l’unico italiano tra i dodici migliori vini del 20° secolo secondo Wine Spectator – allora sei indissolubilmente legata al vino. Non è, infatti, un caso che il Brunello di Montalcino di Altesino di Elisabetta Gnudi Angelini figuri all’undicesimo posto nella Top 100 del 2018 di Wine Spectator.

La storia

Di origini bolognesi, ma nata e cresciuta a Roma, Elisabetta non proviene da una famiglia di produttori di vino. Appassionata di storia, arte e archeologia, ha però da sempre coltivato la passione per la campagna – i suoi antenati bolognesi avevano coltivazioni di pesche e granturco – e, dopo aver fatto la produttrice cinematografica in società con Luca Barbareschi, ai fatidici 40 anni ha finalmente realizzato il sogno della sua vita: dedicarsi alla terra iniziando, quasi per caso, a produrre vino.

Si interessa, innanzitutto, alla Tenuta di Caparzo, a Montalcino, iniziando a seguire in prima persona tutte le fasi di produzione del vino. Le quattro aziende vitivinicole oggi di sua proprietà sono il coronamento di un suo grandissimo sogno: avere una proprietà in Toscana.

L’azienda

Borgo Scopeto

La storia comincia nel 1997 con l’acquisto di Borgo Scopeto nel Chianti Classico, tra Siena e Vagliagli. Il Borgo, che oggi è un relais de charme di nome Borgo Scopeto Relais, è talmente spettacolare da essere stato scelto dal regista Gary Winick per ambientare parte del suo film “Letters to Juliet”, con Amanda Seyfried, Vanessa Redgrave e Franco Nero. Il film, uscito nel 2010, ha scalato a sorpresa le classifiche USA: la presenza, in una scena del film, del Brunello Caparzo, ha influenzato positivamente le vendite proprio negli Stati Uniti. Ma Borgo Scopeto è anche una grande azienda agricola che produce Chianti Classico e un eccellente olio extra vergine di oliva.

 

Nel 1998 Elisabetta acquista anche Caparzo, azienda storica di Montalcino fondata nel 1970 quando i produttori intorno al borgo a sud di Siena si contavano sulla punta delle dita. A Caparzo, inoltre, è nato uno tra i primi cru di Montalcino, un Brunello prodotto con le uve di una unica vigna, chiamata La Casa, che beneficia di un terreno particolarmente adatto alla coltivazione della vite e di una eccellente esposizione. Il Brunello Vigna La Casa, fin dal suo debutto nel 1977 ha fatto scuola a tanti altri cru nati soprattutto negli anni ’90: non a caso è stato scelto tra i vini protagonisti del Manga giapponeseThe Drops of God”, un fumetto di grande successo esportato anche al di fuori dei confini nipponici.

Doga delle Clavule

 

 

Nel 2002 l’azienda si espande acquisendo Altesino, sempre a Montalcino, piccola e prestigiosa cantina di Brunello il cui top della gamma è Montosoli: il primo cru di Brunello ottenuto nel 1975 dall’omonimo vigneto. Guardandolo da Palazzo Altesi, il quattrocentesco palazzo che Elisabetta utilizza come sua dimora, il vigneto Montosoli è un’icona nel panorama naturalistico della zona e il vino che produce viene commercializzato esclusivamente nelle migliori annate.

 

Infine, il 2003 è stato il primo anno di produzione del Morellino di Scansano, prodotto nei vigneti impiantati in Maremma dell’azienda Doga della Clavule acquistata nel 2000.

Attualmente le proprietà si estendono per oltre 1.100 ettari, dei quali 254 coltivati a vite (Caparzo 83 ettari, Altesino 44 ettari, Borgo Scopeto 70 ettari, Doga della Clavule 57 ettari). Borgo Scopeto possiede anche 7.000 piante di olivo che occupano circa 40 ettari di terreno.

In pochi anni il rapporto di Elisabetta col vino è diventato di pura passione: gira il mondo per promuovere i propri vini, ma ama l’Italia e il suo patrimonio artistico, al punto da finanziare – in collaborazione con Civita – importanti restauri. I suoi vini sono conosciuti worldwide: i principali mercati sono USA, Canada, Europa, Cina, Giappone e Russia e l’export è in continua e costante crescita – dal 2009 le esportazioni sono più che raddoppiate – tanto è vero che attualmente il 75% della produzione è venduta all’estero e il 25% in Italia.

La famiglia

Elisabetta ha due figli, Igino e Alessandra, che vivono entrambi a Roma ma che seguono da vicino la vita delle aziende di famiglia. Igino è un ingegnere ambientale e grazie ai suoi sforzi Caparzo è stata la prima cantina di Montalcino a dotarsi di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia green, inoltre Caparzo ha realizzato un impianto per il totale recupero delle acque e insieme alle altre aziende di proprietà ha scelto la strada della ecosostenibilità. Alessandra segue, invece, l’aspetto commerciale delle aziende di famiglia, dedicandosi all’export, e dal 2020 si occupa di Borgo Scopeto Relais, albergo di charme nelle colline del Chianti Classico.

Per informazioni:

Borgo Scopeto e Caparzo Srl Società Agricola

Strada Provinciale del Brunello km 1,700 Località Caparzo – 53024 MONTALCINO (Siena) – Italia

mail: caparzo@caparzo.com

Per visite e degustazioni – e-mail: hospitality@caparzo.com

http://www.elisabettagnudiangelini.it/

Un pensiero su “Elisabetta Gnudi Angelini: dal mondo del cinema a quello del vino

  • Pingback: Borgo Scopeto, Caparzo e Doga delle Clavule: vini da non perdere | FOOD AND WINE MAGAZINE

I commenti sono chiusi.